La Free Software Foundation annuncia il progetto Librephone: un telefono 100% free

Per l’ennesima volta qualcuno annuncia di star lavorando a quello che in tanti vorrebbero, ma che nessuno è ancora mai riuscito a realizzare: uno smartphone 100% free, senza alcuna componente protetta da copyright e licenze e che non raccoglie dati degli utenti.

L’ultimo annuncio di un prodotto del genere lo ha fatto la Free Software Foundation in occasione del suo quarantesimo compleanno: questo telefono si chiamerà Librephone e, al momento, non si sa né quando arriverà sul mercato, né chi lo produrrà.

Cosa sappiamo su Librephone

La promessa della Free Software Foundation è roboante: portare la “full computing freedom” sui dispositivi mobili. A partecipare al progetto c’è anche Rob Savoye, lo sviluppatore di un player Flash open source che fa parte del progetto GNU. Savoye ha collaborato a diverse branche del progetto GNU ed è un esperto di software libero.

Sarà lui, probabilmente, a fare il reverse engineering di tutti i componenti proprietari di Android, che al momento impediscono la realizzazione di una alternativa realmente free al sistema operativo di Google.

La Free Software Foundation afferma che ogni utente di Librephone avrà la possibilità di controllare, modificare e gestire il sistema operativo del telefono fino all’ultima riga di codice.

Va anche detto, però, che non è la prima volta che la Free Software Foundation fa una promessa del genere: già a gennaio 2017 aveva promesso un sistema operativo free per smartphone, ma poi ha abbandonato il progetto.

Uno smartphone free è davvero possibile?

PostmarketOS, UBports Ubuntu Touch, Sailfish, Mobian, Manjaro, GrapheneOS, /e/OS, PureOS sono tutti esempi già utilizzabili di sistemi operativi per smartphone che sono, a vari livelli, “free”. Nessuno di loro, però, è realmente free al 100%.

Il motivo è abbastanza semplice e, allo stesso tempo, difficile da superare: l’hardware dei moderni smartphone è estremamente evoluto e, spesso, costoso e spesso i produttori dei vari componenti chiedono royalties o accordi di licenza di brevetti per recuperare parte delle spese di sviluppo.

Anche qualora la Free Software Foundation dovesse riuscire a bypassare o sostituire tutti i driver proprietari necessari a far girare l’hardware del telefono, quindi, non è da escludere che verrebbe bloccata per vie legali.

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