Una visitatrice di 7 miliardi di anni sta attraversando il nostro sistema solare. 3I/ATLAS non è una cometa qualunque, viene da un altro sistema stellare, è più antica del nostro Sole e ha una composizione chimica molto particolare. Il telescopio James Webb l’ha appena analizzata, e… ha rivelato che tutto quello che pensavamo di sapere sulle comete potrebbe essere sbagliato.
3I/ATLAS è stata scoperta il primo luglio 2024 dal telescopio ATLAS. Dopo ‘Oumuamua (2017), e Borisov (2019), è il terzo oggetto interstellare mai osservato nel nostro sistema solare. Ma questa volta è diverso. Questa cometa esisteva già quando l’universo aveva la metà della sua età attuale.
Hubble l’ha fotografata il 21 luglio. Il telescopio James Webb ne ha analizzato la composizione molecolare con il suo spettrografo NIRSpec. I risultati hanno lasciato gli astronomi perplessi. La chioma della cometa (la nube di gas e polvere che la circonda) contiene anidride carbonica, acqua, ghiaccio d’acqua, monossido di carbonio e carbonile. Fin qui niente di strano.
Ma il rapporto tra anidride carbonica e acqua è completamente fuori scala. Mai prima d’ora era stata osservata una cometa con così tanta CO₂ rispetto all’acqua. Per capirci, è come trovare un pesce che respira più aria che acqua.
Le ipotesi
Secondo gli scienziati, le spiegazioni possibili per quest’anomalia chimica sono due. La prima: i ghiacci della cometa sono stati bombardati da radiazioni molto più intense di quelle che colpiscono le comete del nostro sistema. Il suo nucleo sarebbe quindi naturalmente ricco di CO₂.
La seconda ipotesi è che 3I/ATLAS si sarebbe formata nella linea del ghiaccio di anidride carbonica del suo sistema stellare originario. È una regione specifica del disco protoplanetario dove le condizioni sono perfette per congelare la CO₂ ma non l’acqua.
Questa cometa è una capsula del tempo ambulante. Quando si è formata, il nostro sistema solare non esisteva ancora. Il Sole sarebbe nato solo 2,4 miliardi di anni dopo. Studiare 3I/ATLAS significa guardare indietro nel tempo, osservare le condizioni di un sistema stellare alieno in un’epoca remotissima.
L’importanza di questi “visitatori” interestellari
Gli oggetti interstellari sono rari. In tutta la storia dell’astronomia moderna, ne abbiamo visti solo tre. Ogni volta che uno di questi “visitatori” attraversa il nostro sistema, è un’occasione irripetibile per studiare la materia formata altrove nell’universo.
Gli astronomi possono confrontare le condizioni che hanno creato 3I/ATLAS con quelle che hanno formato le nostre comete 4,6 miliardi di anni fa.
3I/ATLAS non resterà con noi per sempre, è solo di passaggio. Per questo motivo, ogni telescopio disponibile sta cercando di raccogliere più dati possibili prima che sia troppo tardi. Il James Webb continuerà a osservarla finché sarà visibile. SPHEREx e altri osservatori si uniranno allo sforzo, creando un ritratto multispettrale completo di questo fossile cosmico vivente.