Intel, Lip-Bu Tan ammette: “sarà difficile recuperare”

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Come ormai noto a tutti, Intel sta attraversando un periodo difficile, frutto di scelte sbagliate fatte in passato. Il nuovo CEO, Lip-Bu Tan, ha recentemente parlato ai dipendenti ammettendo che l’azienda non è più tra i principali del settore e che, per via di ciò, serve un duro lavoro per riportarla in alto, anche se sarà difficile.

Intel: il CEO ammette la necessità di scelte drastiche

Intel ha guidato per molto tempo l’innovazione nel campo dei semiconduttori e dei processori, con una storia radicata nel mondo dell’informatica. I tempi recenti hanno visto tuttavia l’azienda perdere molto terreno, per via di numerose decisioni sbagliate fatte da parte dell’amministrazione. Una di queste è la mancata capitalizzazione sull’IA, un treno che l’azienda ha lasciato andare via, pagando costose conseguenze.

Ma molto dipende anche dagli errori fatti dalla divisione processori, la quale non è riuscita a raggiungere gli obiettivi attesi. Pesa molto la scelta di non usare i nodi proprietari più avanzati, ad esempio quello a 7nm per le generazioni Alder Lake, Raptor Lake e Raptor Lake Refresh, così come alla rinuncia dell’uso di tecnologie avanzate che avrebbero potuto rendere le CPU più efficienti: una tra tutte DVLR (Digital Voltage Line Regulator), poi disattivata direttamente in fonderia.

A ciò si sommano anche i problemi della divisione Intel Foundry, che solo adesso pare finalmente trovare una ripartenza vera e propria con il nodo proprietario a 2nm, il quale entrerà in funzione a breve per produrre internamente i processori Panther Lake e Xeon Clearwater Forest.

Si tratta a ogni modo di fattori che hanno causato grosse perdite all’azienda, anche in termini di credibilità e clienti.

La nuova strategia di Lip-Bu Tan: ridimensionamento del personale e focus sull’IA

Le scelte da parte di Lip-Bu Tan per Intel passano per un piano drastico, dove è anche compresa un’ulteriore riduzione del personale, già vista nel recente periodo. Proprio in merito a quest’ultima decisione, il CEO ha dichiarato che un’azienda più piccola potrà muoversi più velocemente. La riduzione degli impiegati punta infatti a snellire l’organizzazione e a migliorare l’efficienza, oltre che a risparmiare sulle spese non necessarie.

Proprio per tentare di recuperare su uno dei settori che, attualmente, risulta centrale, Intel si concentrerà sull’integrazione dell’IA nei processori per dispositivi consumer, piuttosto che competere direttamente nel mercato IA ad alte prestazioni.

Come già trapelato negli scorsi giorni, inoltre, l’azienda utilizzerà il nodo 18A solamente per la produzione interna, puntando sul futuro nodo 14A, a 1,4 nanometri, per competere veramente con TSMC.

Il periodo è quindi cruciale per Intel, da cui ci si aspetta molti cambiamenti importanti.

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