in caso di controversia niente arbitrato, si va in tribunale

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D’ora in poi le eventuali controversie tra Valve e gli utenti di Steam verranno risolte in tribunale. Con l’aggiornamento della Sezione 10 del Contratto di sottoscrizione alla piattaforma si dispone infatti che i reclami si debbano dirimere presso l’organo giudiziario e non più – come previsto sinora – in sede di arbitrato.

In sostanza, sino ad ora si cercava di risolvere le controversie tra azienda e utenti di fronte ad un soggetto terzo imparziale e dunque non ad un giudice o una giuria: una pratica comune per diverse aziende che garantisce tempi più rapidi. Tuttavia non sempre questo metodo viene considerato del tutto neutrale, e a rimetterci rischiano spesso di essere i consumatori.


La piattaforma ha da poco superato il traguardo di 38 milioni di giocatori simultanei. Maggiori informazioni QUI.

PRIMA E DOPO

Il precedente articolo 11 recitava così:

L’abbonato e Valve convengono di risolvere tutte le controversie e le rivendicazioni mediante una convezione di arbitrato vincolante. […] Il procedimento di arbitrato si svolge dinanzi ad un arbitro neutrale, anziché un giudice o una giuria. Il procedimento di arbitrato è meno formale di una causa in tribunale […] presenta regole diverse da quelle dei procedimenti giudiziari. […] L’arbitro emetterà una decisione scritta e presenterà una relazione sulle motivazioni se richiesto dalle parti. L’abbonato riconosce che sia l’abbonato sia Valve rinunciano al diritto di avviare un’azione legale dinanzi a un giudice o a una giuria.

Ora è stato sostituito in questo modo:

  • Paesi extra UE (UK esclusa):

L’Abbonato e Valve convengono che tutte le eventuali controversie e rivendicazioni insorte tra l’abbonato e Valve […] verranno avviate e gestite esclusivamente nei tribunali di Stato o federali competenti […]. L’abbonato e Valve accettano di rispettare la giurisdizione esclusiva dei suddetti tribunali.

In caso di controversie relative all’interpretazione, alle prestazioni o alla validità del Contratto di sottoscrizione, prima di intraprendere una qualsivoglia azione legale potrà essere ricercata una soluzione amichevole. […] In caso di fallimento di una procedura di risoluzione alternativa delle controversie, o qualora Valve o l’Abbonato preferiscano non ricorrere alla risoluzione alternativa delle controversie, l’Abbonato potrà adire i tribunali del proprio luogo di domiciliazione.

PER L’UE NON CAMBIA NULLA

In caso di controversie resta sempre valido il consiglio di contattare l’Assistenza di Steam, qualora non si riuscisse a risolvere il problema allora si dovrà necessariamente passare da un tribunale. Sono state rimosse anche la rinuncia all’azione collettiva e le disposizioni sui costi e sulla ripartizione delle spese legali.

Si tenga presente che per i clienti che vivono nell’Unione Europea (oltre che nel Regno Unito, in Australia, in Nuova Zelanda e nel Quebec) nulla è cambiato rispetto a prima, perché “le regole sull’arbitrato non si applicavano nemmeno prima dell’aggiornamento“.

Credits immagine d’apertura: Pixabay



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