in arrivo la privacy avanzata delle chat

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In un certo senso, WhatsApp è un cantiere aperto: una delle nuove funzionalità sulle quali è al lavoro il team di Meta è dedicata alla privacy avanzata delle chat. Nello specifico, permette all’utente di esercitare un maggiore controllo sui contenuti multimediali e sui messaggi scambiati. Vediamo di cosa si tratta, sottolineando che servirà comunque del tempo prima di vederla arrivare su tutti gli smartphone, solitamente da poche settimane ad alcuni mesi.

La privacy avanzata delle chat su WhatsApp

Come spesso accade in questi casi, a documentare la novità è la sempre attenta redazione del sito WABetaInfo, con un articolo appena pubblicato e da cui abbiamo estratto lo screenshot visibile qui sotto. È stata scovata durante la fase di test, analizzando la versione di anteprima 2.25.12.21 per Android, distribuita all’interno del Beta Program di Google Play. Questa la descrizione fornita, utile per capire qual è il suo obiettivo.

Limita come i messaggi e i contenuti multimediali di questa chat possono essere condivisi al di fuori di WhatsApp.

La nuova opzione di WhatsApp per la privacy avanzata delle chat è in fase di test

In breve, se attivata, la funzionalità impedisce l’aggiunta automatica dei contenuti multimediali alla galleria del dispositivo. Questo evita, ad esempio, che le immagini e i video possano essere esposti a occhi indiscreti. Inoltre, i messaggi non saranno utilizzati per funzionalità di intelligenza artificiale come le interazioni con il chatbot Meta AI. Infine, è bloccata l’esportazione della chat.

  • I contenuti multimediali non saranno salvati automaticamente nella galleria del dispositivo;
  • i messaggi non saranno utilizzati per funzionalità AI come le citazioni di @Meta AI;
  • le esportazioni della chat saranno disabilitate.

Una volta disponibile, si tratterà di una caratteristica opt-in. Vale a dire che non sarà attivata in automatico, ma dovrà essere abilitata nella singola conversazione (individuale o di gruppo).

Meta ha imparato con la propria esperienza diretta (e a proprie spese) quanto gli utenti ritengano importante la tutela della privacy. Novità di questo tipo, che permettono di esercitare un controllo sempre più capillare su informazioni e contenuti personali, non possono che essere ben accolte.



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