il modello 2024 ha un SoC a 6 nm e altre interesanti differenze

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Con il lancio della nuova Xbox Series X – che ricordiamo è disponibile da oggi sia nella variante bianca senza lettore, che nell’edizione speciale da 2 TB -, Microsoft ha colto l’occasione per aggiornare alcune delle componenti della sua console di fascia alta.

A darci una panoramica delle novità è il video realizzato dallo youtuber Austin Evans, il quale ha effettuato un teardown della nuova console e l’ha messa a confronto con la versione 2020, evidenziando diversi cambiamenti sotto la scocca. Sebbene infatti le due console siano virtualmente identiche all’esterno – eccezion fatta per la colorazione -, la casa di Redmond ha sostituito il SoC a 7 nm con una versione più recente a 6 nm, la quale risulta più piccola e efficiente.


Con il passaggio ad un processo produttivo più recente, la nuova Xbox Series X necessita di un sistema didissipazione meno complesso e Microsoft è intervenuta anche su questo elemento, adottando un dissipatore privo di camera di vapore e quindi basato su un design più tradizionale.

La maggior efficienza energetica è anche misurabile in termini di consumi, che sono scesi di circa 10 W quando la console è a riposo (da 61 a 51 W), valore che è persino più alto nella versione senza lettore, la quale raggiunge i 38 W di consumo quando non ci sono attività in esecuzione. La riduzione dei consumi è sull’ordine dei 10 W anche durante le fasi di gioco, visto che si passa dai 167 W del vecchio modello a 156 W nella versione senza lettore e 151 W in quella da 2 TB.


Questi cambiamenti hanno inciso anche sulla scheda madre, la quale è stata sostanzialmente semplificata e allegerita, visto il ricollocamento o la rimozione di alcuni componenti. Tra le altre differenze troviamo anche la rimozione della schermatura della memoria SSD, oltre – ovviamente – alla cavità dedicata al lettore ottico non presente nella versione bianca.

Microsoft ha infatti scelto di non rendere più snella Xbox Series X digital, probabilmente al fine di ridurre i costi di produzione attraverso l’utilizzo di una stessa linea produttiva per le scocche e la scheda madre.


La revisione di Xbox Series X, infatti, rappresenta un passaggio necessario anche per la riduzione dei costi derivanti dalla gestione dell’infrastruttura cloud di Microsoft, la quale adotta lo stesso hardware di Series X per permettere la compatibilità completa con i titoli accessibili in remoto.

In quest’ottica è chiaro come la riduzione dei consumi e l’adozione di sistemi di dissipazione meno complessi possa giovare anche all’infrastruttura di Xbox Cloud Gaming, nonostante non ci aspettiamo che l’aggiornamento delle console avverrà in maniera repentina, bensì si procederà ad una graduale sostituzione dell’hardware.

Se volete dare uno sguardo più dettagliato a tutte le novità illustrate da Evans, vi lasciamo al suo video:



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