I dispositivi non si comprano più, si noleggiano da MediaWorld. È un sistema che può funzionare per i privati?

MediaWorld ha introdotto nei suoi punti vendita italiani un servizio di noleggio di dispositivi tecnologici rivolto ai privati.

In collaborazione con Banca Ifis, l’iniziativa consente dunque di accedere a smartphone, tablet e laptop senza acquistarli, superando di fatto il tradizionale modello di proprietà. Un servizio che quindi esce dalla bolla business, all’interno della quale Mediaworld offre già soluzioni simili su prodotti Apple e per partite IVA con almeno 2 anni di attività.

Naturalmente, per la sua stessa natura, la formula proposta ai privati si distingue da quelle più comuni basate sul credito al consumo o sul pagamento rateale.

Come funziona il noleggio da Mediaworld e cosa comprende

Il cliente non acquista il prodotto, ma lo utilizza per un periodo determinato, da 12 a 36 mesi, versando un canone mensile. Al termine, i dispositivi principali vanno restituiti, mentre gli accessori restano di proprietà dell’utente, che può eventualmente attivare un nuovo contratto per passare a una tecnologia più recente.

Il servizio è attivo per importi a partire da 350 euro IVA inclusa e prevede alcune condizioni che lo rendono particolarmente accessibile: non sono richiesti anticipi né spese di istruttoria, l’intera procedura è digitale, e una polizza assicurativa copre furto e danni accidentali. Inoltre, è previsto un diritto di ripensamento entro 14 giorni.

A gestire l’erogazione del servizio è Ifis Rental Services, società controllata da Banca Ifis, che già opera nel settore del noleggio nel comparto professionale. L’estensione al mercato privato rappresenta un cambio di paradigma per la grande distribuzione, aprendo alla logica del “pay per use” anche per l’elettronica di consumo.

Il modello ricalca formule già consolidate nel mondo aziendale, ma adattate qui all’utenza domestica, con l’obiettivo, almeno secondo quanto dichiarato dalle due aziende, di favorire l’inclusione digitale e rendere più sostenibile l’accesso alla tecnologia in un contesto di aggiornamento continuo e costi crescenti.

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Considerando anche la recente proposta di abbonamento agli smartphone di Kena, sembra che le aziende stiano tentando con rinnovato vigore anche questa via di “distribuzione”; che non è affatto nuova, dato che Samsung, con Samsung Smart Rent ne ha in piedi una dal 2018.

Bisogna però anche riflettere su quanto possa essere attraente per un utente privato il noleggio di un dispositivo tecnologico, che va anche oltre la categoria dei telefoni. Un servizio che fatica a prendere piede perfino nelle PMI, dove il desiderio di proprietà del bene, in questo caso, è anche meno forte.

Tra l’altro, gli utenti privati hanno da tempo anche la possibilità del pagamento a rate, che in pratica rende più sostenibile l’accesso alla tecnologia mantenendo comunque intatto il concetto di proprietà.

Va da sé che, per la grande distribuzione, aprire a un modello di noleggio significa anche “fidelizzare la spesa” del cliente. Un sistema che nel software e nei servizi digitali ha già conquistato estesi territori.

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