Google ha deciso che le funzioni AI di Vids, finora riservate agli utenti a pagamento, meritano di essere condivise con tutti. Voci fuori campo sintetiche, rimozione automatica dei silenzi imbarazzanti, editing fotografico potenziato dall’intelligenza artificiale. Un bel colpo di scena!
Google Vids, strumenti AI avanzati anche agli utenti con account gratuiti
Google Vids è sbarcato più di un anno fa nel mondo di Workspace con l’ambizione di rendere la creazione video accessibile anche a chi non sa distinguere un fotogramma da un frame rate. L’idea era di dare alle aziende uno strumento per produrre contenuti formativi, presentazioni o clip promozionali senza dover assumere un videomaker o impazzire con software professionali.
Ad agosto 2024 è arrivata la versione gratuita per chi ha un account Google normale, e da lì l’app ha iniziato ad accumulare funzioni. Generare clip video con audio personalizzato, sostituire sfondi con un prompt testuale, trasformare immagini statiche in sequenze animate.
Voci fuori campo e silenzi che spariscono
Tra le novità più interessanti c’è la possibilità di usare voci fuori campo generate dall’AI. Praticamente si può far narrare il video a una voce sintetica senza dover registrare nulla, il che è perfetto se non si ha una voce radiofonica o semplicemente non si vuole usare la propria. Google promette che suonano naturali, anche se la naturalezza di una voce sintetica è sempre relativa e dipende molto da quanto si è disposti a tollerare una certa roboticità di fondo.
Poi c’è il taglio automatico delle trascrizioni, che elimina silenzi e parole di riempimento come “ehm”, “tipo”, “cioè” e tutte quelle zeppe verbali tipiche delle registrazioni. Una manna per chi fa podcast o tutorial e non vuole passare ore a ripulire l’audio. L’editing delle immagini integrato nell’AI completa il pacchetto, permettendo di ritoccare le foto direttamente dentro Vids senza dover aprire altri programmi.
Veo 3.1 entra in scena, ma non per tutti
Chi paga continua ad avere qualche privilegio in più. Il modello di generazione video Veo 3.1, l’ultimo arrivato nella famiglia di modelli generativi di Big G, è stato integrato nella funzione “ingredienti in video”. Basta caricare fino a tre immagini, come prodotti, loghi, personaggi, e con un prompt testuale l’AI genera un video dove questi elementi vengono combinati in modo coerente.
A detta di Big G, Veo 3.1 mantiene la coerenza visiva tra i soggetti, così non ci si ritrova con personaggi che cambiano aspetto da un fotogramma all’altro o loghi che si trasformano in tutt’altro. Per ora questa funzione è riservata agli utenti Workspace a pagamento e agli abbonati Google AI Pro o Ultra. Chi vuole fare sul serio quindi, deve essere disposto a tirare fuori il portafogli.
La strategia di Big G
Google ha specificato che Vids può servire per filmati delle vacanze, biglietti di auguri creativi, cortometraggi promozionali per attività secondarie. Un modo carino per dire: usatelo per qualsiasi cosa vi venga in mente, tanto più gente usa i nostri strumenti AI meglio è. Perché dietro la facciata di generosità c’è sempre una strategia. Più gli utenti si abituano a usare Gemini e i vari tool AI di Google, più saranno propensi a pagare per le versioni avanzate quando ne avranno bisogno.
Nel frattempo, Google continua a infilare l’AI ovunque possibile. Ha annunciato funzioni AI per Google Search e Google Flights per i viaggi, segno che l’intelligenza artificiale sta diventando l’ingrediente base di ogni servizio. Non importa se serve davvero o no, l’importante è che la gente si abitui all’idea che senza AI non si va da nessuna parte.


