Un poliziotto antidroga in Catalogna ha una regola non scritta: ogni volta che vede un Google Pixel durante un controllo, alza il livello di attenzione. Non è paranoia, è esperienza. Questi smartphone sono diventati l’arma segreta del narcotraffico europeo, e il motivo è sorprendente.
GrapheneOS sui Google Pixel: il sistema che rende invisibili i criminali
Tutto gira intorno a GrapheneOS, un sistema operativo Android modificato che trasforma qualsiasi Pixel in una fortezza digitale impenetrabile. Non è nato per i criminali, ma per chi tiene alla privacy. Eppure, i trafficanti lo hanno adottato massicciamente.
GrapheneOS parte dal codice Android Open Source e lo blinda eliminando ogni traccia di Google. Niente servizi di localizzazione, niente sincronizzazione cloud, niente falle di sicurezza sfruttabili dalle autorità. Il punto, è che questo particolare sistema operativo funziona esclusivamente sui Pixel, dal modello 6 al nuovissimo 9a. Nessun Samsung, nessun iPhone, nessun altro Android.
Questo ha creato un effetto collaterale imprevisto. In Catalogna, possedere un Pixel è diventato un fattore di rischio. I poliziotti hanno imparato a riconoscere il pattern e ora ogni Pixel è potenzialmente sospetto.
GrapheneOS non è solo privacy, è invisibilità digitale. Sui Pixel di ottava e nona generazione, utilizza una funzione chiamata “hardware memory tagging” che protegge il sistema da qualsiasi tentativo di intrusione esterna. In pratica, è quasi impossibile installare spyware, malware governativi o qualsiasi altro strumento di sorveglianza. Per i trafficanti, è come avere un telefono che non può essere intercettato.
L’ironia del destino
Google ha creato i Pixel per dimostrare la potenza pura di Android, ma ha involontariamente fornito la piattaforma perfetta per sfuggire alla sorveglianza digitale. L’azienda che vive di dati personali produce il telefono perfetto per chi vuole sparire. GrapheneOS rimuove tutto l’ecosistema Google: Play Store, Assistant, sincronizzazione account. Quello che rimane è Android nella sua forma più pura e impenetrabile.
GrapheneOS è un progetto legittimo nato per proteggere la privacy di attivisti, giornalisti e cittadini. Il fatto che venga usato da criminali non lo rende illegale, ma pone questioni etiche complesse. È il vecchio dilemma della crittografia: proteggere i buoni significa proteggere anche i cattivi.
Il team di GrapheneOS, ovviamente, non è contento che il suo buon nome sia stato trascinato nel fango e su X ha reagito con fermezza: Alcune autorità europee e alcuni organi di stampa stanno dipingendo falsamente GrapheneOS e persino i telefoni Pixel come strumenti criminali. In realtà, GrapheneOS si oppone a un modello di sorveglianza di massa.
European authoritarians and their enablers in the media are misrepresenting GrapheneOS and even Pixel phones as if they’re something for criminals. GrapheneOS is opposed to the mass surveillance police state these people want to impose on everyone.https://t.co/CxWQDCcVpO
— GrapheneOS (@GrapheneOS) July 2, 2025
L’effetto Pixel in Europa
Il fenomeno non si limita alla Catalogna. In tutta Europa, i Google Pixel stanno acquisendo una reputazione particolare negli ambienti criminali. È probabile che nei prossimi mesi vedremo altre forze di polizia europee sviluppare strategie specifiche per contrastare l’uso di smartphone “blindati”.