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Google Foto trasforma le foto in anime e video di 6 secondi

Google Foto trasforma le foto in anime e video di 6 secondi

Le foto archiviate su Google Foto stanno per diventare molto più di semplici ricordi da guardare. Google ha appena lanciato delle nuove funzioni di intelligenza artificiale che permettono di trasformare una vecchia foto in un video, e convertire un normale ritratto in un disegno anime o in un fumetto.

Google Foto diventa creativo: foto che diventano video e remix di stili diversi

Google ha centralizzato i nuovi strumenti in un nuovo tabCreate” che arriverà ad agosto, inizialmente negli Stati Uniti. Un unico centro di comando unico dove trovare tutto: dai collage tradizionali alle funzioni AI. Perché installare dieci app diverse quando Google Foto può fare tutto?

La funzione “Photo to Video” usa il modello Veo 2 di Google per animare le foto in clip di sei secondi. Analizza l’immagine e crea movimenti realistici. Il nonno in quella vecchia foto può improvvisamente muovere gli occhi, sorridere, o fare un cenno con la testa.

Ci sono due opzioni: “Movimenti sottili” per animazioni delicate, oppure “Mi sento fortunato” per risultati più sorprendenti. È la stessa tecnologia che apps come MyHeritage hanno reso popolare, ma ora è accessibile direttamente nella propria galleria, senza abbonamenti aggiuntivi.

La funzione “Remix” è ancora più spettacolare. Alimentata dal modello Imagen di Google, permette di trasformare qualsiasi foto in stili completamente diversi: anime giapponesi, fumetti americani, schizzi artistici, o animazioni 3D.

Immaginiamo di prendere una foto delle vacanze e trasformarla in un’illustrazione stile Studio Ghibli, oppure convertire un ritratto in un fumetto Marvel. La trasformazione richiede pochi secondi e il risultato è professionale.

Disponibilità

Google sta sperimentando queste funzioni su una base utenti enorme: 1,5 miliardi di persone che usano Google Foto. L’azienda ha dichiarato apertamente che si tratta di funzioni sperimentali, e chiede feedback attivo agli utenti. Ogni pollice verso su una creazione AI insegna al sistema cosa funziona, ogni pollice verso giù cosa evitare. È un ciclo di apprendimento continuo alimentato da miliardi di interazioni quotidiane.

La firma invisibile dell’AI

Ogni creazione generata dall’intelligenza artificiale porta un watermark SynthID invisibile che identifica l’origine artificiale del contenuto. I video includono anche un watermark visibile, simile a quello utilizzato da Gemini. È il modo di Google per combattere la disinformazione senza rovinare l’esperienza creativa.

Questa trasparenza è cruciale in un’era dove distinguere contenuti reali da quelli artificiali diventa sempre più difficile.

La competizione con TikTok e Instagram

L’arrivo di questi strumenti non è casuale. Quando si tratta di colossi tech, nulla è per caso. Google vuole competere con TikTok e Instagram sul territorio del mobile. Invece di costringere gli utenti a passare tra app diverse per creare contenuti accattivanti, Google Foto diventa un hub creativo completo.

La stessa tecnologia Veo 2 alimenta anche gli Shorts di YouTube, creando un ecosistema integrato dove i contenuti possono fluire naturalmente da Google Foto ai social media. È una strategia che punta a mantenere gli utenti nell’ecosistema Google invece di farli migrare verso piattaforme concorrenti.

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