A chi non è mai capitato di aprire una foto sul telefono a luci spente e di trovarsi improvvisamente accecato? Per chi usa Android, sta testando una funzione che potrebbe finalmente liberarci da questo fastidioso problema delle foto HDR.
Google introduce il controllo luminosità su Android per le foto HDR
L’HDR ha rivoluzionato il modo in cui vediamo foto e video sui nostri dispositivi. Colori più vividi, contrasti più profondi, dettagli che prima andavano persi. Tutto perfetto, finché non ci si ritrova a guardare lo smartphone a letto, al buio, e una foto HDR abbaglia come un riflettore da stadio.
Il problema è reale e diffuso. Sempre più schermi supportano questa tecnologia, rendendo le immagini spettacolari ma spesso troppo aggressive per certi contesti. Molti utenti si sono lamentati di essere disturbati quando queste foto ultra-luminose appaiono all’improvviso in ambienti bui.
Secondo Android Authority, Google sta sperimentando una nuova opzione chiamata “Enhanced HDR brightness” nella versione Canary di Android 16. Non si tratta solo di un interruttore on/off: gli utenti possono regolare l’intensità con un cursore, adattando l’effetto alle proprie esigenze.
Finora non esisteva una soluzione semplice per controllare direttamente dal sistema la luminosità delle foto HDR. Si era costretti a subire l’abbaglio o rinunciare completamente ai vantaggi di questa tecnologia.
La nuova funzione permette di decidere se mostrare i contenuti HDR così come sono o ridurli a un livello più sopportabile. Un’immagine HDR che spunta all’improvviso, soprattutto di notte, può dare fastidio. Questa personalizzazione mira a rendere l’esperienza più armoniosa e meno stancante per gli occhi.
Come provare la nuova funzione
La funzione è attualmente disponibile solo nella versione Canary di Android 16 QPR1 Beta 1. Prima era visibile solo nel codice, ora è effettivamente utilizzabile dai tester più coraggiosi. Attenzione però: usare la versione Canary significa avventurarsi in territorio inesplorato. Il sistema è instabile e può causare bug importanti. Se si decide di provarla, bisogna assicurarsi di avere un telefono Google Pixel recente, iscriversi al programma Android Beta e, soprattutto, fare un backup completo dei dati.