Site icon visionedigitale.it

FBI cerca il proprietario del sito Archive.today

FBI cerca il proprietario del sito Archive.today

L’FBI cerca di smascherare il proprietario di Archive.today, noto sito che archivia le pagine web, utilizzato anche per aggirare i paywall. L’agenzia federale ha inviato una richiesta a Tucows, azienda canadese che fornisce il dominio. Un sito simile è stato chiuso a fine luglio, in seguito alla segnalazione di News/Media Alliance.

Indagine nei confronti di Archive.today

Archive.today (accessibile anche tramite i mirror Archive.is e Archive.ph) è nato intorno al 2012, quando un certo “Denis Petrov” di Praga ha registrato il dominio Archive.is. Ovviamente non è il vero nome del proprietario, come dimostra la richiesta dell’FBI.

Nel documento (PDF) è scritto che Tucows deve fornire le informazioni utili all’indagine criminale in corso. Entro il 29 novembre, il provider canadese deve comunicare i seguenti dati del proprietario del sito: nome, indirizzo di residenza/fatturazione, elenco delle connessioni telefoniche (chiamate, SMS e MMS), metodi di pagamento (numeri di carte di credito e conto bancario), identificativi telefonici (IMEI, IMSI, UFMI, ESN) e indirizzi IP.

Un portavoce di Tucows ha dichiarato che rispetta qualsiasi richiesta ricevuta, se la procedura è valida e regolare, ma non fornisce informazioni su indagini in corso. Non è chiaro quali potrebbero essere le accuse nei confronti del proprietario. Probabilmente sono arrivate segnalazioni da alcuni editori.

Sul sito di Archive.today è scritto che viene offerto un servizio di archiviazione delle pagine web. Sono conservati gli “snapshot” delle pagine web, in modo da poter accedere a pagine eliminate o modificate. Sembra quindi un servizio simile alla Wayback Machine di Internet Archive. In realtà permette anche di rimuovere i paywall e visualizzare le pagine senza pagare l’abbonamento.

Quasi certamente si tratta di violazione del copyright. Il sito 12ft.io, simile ad Archive.today, è stato chiuso circa quattro mesi fa in seguito alla segnalazione di News/Media Alliance.

Exit mobile version