Per la prima volta dalla sua nascita, Facebook sta testando ufficialmente un sistema che consente agli utenti di esprimere un giudizio negativo sui contenuti, seppur limitato ai commenti e in modalità anonima. Non si tratta però di un pollice verso ma di una “freccia rivolta verso il basso”.

Storicamente, Facebook ha sempre evitato l’introduzione di un vero “dislike”. Dal 2009 in avanti, pur ricevendo richieste in tal senso, la piattaforma aveva scelto di mantenere strumenti di interazione improntati alla positività, come il “Mi piace” e, dal 2016, le “Reazioni” tramite emoji. L’unico precedente parziale risale al 2018, con un test limitato negli Stati Uniti del pulsante “Downvote”, mai implementato su scala globale.
Facebook vuole mettere un po’ di “ordine” nei contenuti
Questa funzione di “pollice in giù anonimo” si inserisce in una strategia più ampia di Meta per proteggere i creator, contrastare l’engagement artificiale e migliorare la qualità complessiva dei contenuti su Facebook.
Meta ha annunciato dunque anche nuove misure per ridurre la visibilità degli account che adottano pratiche scorrette, come l’uso eccessivo di hashtag o la pubblicazione di contenuti con didascalie fuorvianti o ripetitive. Uno degli scenari più diffusi in tal senso è l’uso di immagini coinvolgenti che però non hanno nulla a che vedere con il testo del post.

Gli account che si comportano in questo modo vedranno il loro contenuto mostrato esclusivamente ai propri follower e perderanno l’idoneità alla monetizzazione.
Parallelamente, verranno rafforzate le azioni contro le reti che coordinano false interazioni e contro i profili che impersonano creator popolari, per esempio prendendo il reel di qualcun altro e spacciandolo per proprio.
