Stanno facendo molto discutere nelle ultime ore le dichiarazioni dell’ex dirigente di PlayStation Europe e Codemasters, Chris Deering. Intervenuto al podcast “My Perfect Console” di Simon Parkin, Deering si è lasciato andare con affermazioni ritenute indelicate riguardo la situazione dei licenziamenti di massa nel settore videoludico.
L’ex dirigente ritiene che i recenti avvenimenti che hanno portato alla perdita di oltre 11.000 posti di lavoro non siano dovuti all’avidità delle aziende, ma che arrivino semplicemente come una diretta conseguenza del normale ciclo economico.
Non credo sia corretto dire che i licenziamenti siano dovuti all’avidità. Se i soldi non arrivano dai consumatori sull’ultimo gioco, è difficile giustificare la spesa per il prossimo” ha riferiro Deering.
Deering ha poi commentato ulteriormente la vicenda, suggerendo agli sviluppatori licenziati di provare a “guidare un Uber” o di “andare a vivere in un posto economico” per un anno in attesa che il settore si riprenda.
Guidate un Uber o qualunque cosa, trovate un posto economico dove vivere e andate in spiaggia per un anno. Ma tenetevi aggiornati, perché una volta che scendi dal treno è molto più difficile risalire”
Chris Deering, former boss of PlayStation, does not believe the recent, widespread layoffs in the games industry derive from corporate greed, and that affected workers should “drive an Uber” or “go to the beach for a year” until things turn around: pic.twitter.com/uXUkNTbXQ5
— Simon Parkin (@SimonParkin) September 10, 2024
Le dichiarazioni dell’ex dirigente sono state ovviamente considerate da molti addetti ai lavori fuori luogo e superficiali dette in una situazione di forte instabilità economica e professionale e, soprattutto, di grande impatto emotivo per le figure coinvolte in prima persona nei licenziamenti.
Il 2023 si è rivelato un anno brutale per l’industria dei videogiochi, con oltre 10.000 dipendenti che hanno perso il lavoro. E si prevede che le cose possano peggiorare ulteriormente, poiché gli analisti prevedono oltre 11.500 licenziamenti aggiuntivi, entro luglio del 2025.
Tra l’altro, proprio Sony Interactive Entertainment di recente ha annunciato che taglierà circa 900 posti di lavoro, pari all’8% della forza lavoro complessiva. Tra le vittime di questa ondata di licenziamenti c’è anche il PlayStation London Studio, ormai chiuso definitivamente.