L’organizzazione non
governativa NOYB (che sta per “None of Your Business”, cioè “Non
sono affari tuoi”) ha presentato un esposto all’autorità garante della
privacy austriaca – dove ha sede NOYB – contro Mozilla.
La società ha introdotto nel suo browser Firefox una funzione, preattivata dopo l’ultimo aggiornamento, che modifica il modo in cui il browser condivide le informazioni degli
utenti destinate alla presentazione delle inserzioni.
In italiano è nota
come “attribuzione nel rispetto della privacy” e serve per dare agli
inserzionisti un riscontro rispetto alle visualizzazioni ottenute dalle loro
pubblicità. Nel caso di Firefox, non sono i siti web a ricevere il riscontro tracciando
l’utente, ma è il browser stesso a controllare l’attribuzione. Ciò consente di
ridurre il tracciamento degli utenti rispetto ai metodi convenzionali e
“gli inserzionisti ricevono solo informazioni aggregate che rispondono a
domande fondamentali sull’efficacia della loro pubblicità“, ha spiegato Mozilla.
La contrarietà di NOYB
“Sebbene ciò
possa essere un miglioramento rispetto all’ancora più invasivo sistema di
tracciamento dei cookie, l’azienda non ha mai chiesto ai suoi utenti se
volessero attivarlo“, ha sottolineato in una nota NOYB. “Invece,
Mozilla ha deciso di attivarlo per impostazione predefinita quando le persone
hanno installato un recente aggiornamento del software“.
Secondo NOYB, ciò
è “particolarmente preoccupante” visto che Mozilla e Firefox vengono
percepiti come a favore dei sistemi per la protezione dei dati degli utenti.
“Per quanto possa
essere meno invasivo rispetto a un tracciamento illimitato, che rimane la norma
negli Stati Uniti, interferisce lo stesso con i diritti degli utenti stabiliti
dal GDPR dell’UE“, ha aggiunto l’organizzazione. “In realtà, questa
opzione di tracciamento non rimpiazza nemmeno i cookie, ma è semplicemente un
metodo alternativo – aggiuntivo – per i siti web per personalizzare le
inserzioni“.
