Documenti rubati agli hotel italiani: parla il Garante Privacy

Un archivio contenente un gran numero di documenti rubati ad alcuni hotel italiani è stato messo in vendita la scorsa settimana su DarkForums. Ora si registra l’intervento del Garante Privacy, che comunica di aver avviato le verifiche necessarie per far luce su quanto accaduto, fornendo inoltre le indicazioni da seguire per evitare ulteriori danni.

Spuntano altri documenti rubati agli hotel

Si tratta delle carte di identità, dei passaporti e di altri documenti utilizzati dai clienti al momento del check-in. A essere state sottratte sono le scansioni. Il volume preciso è da accertare: potrebbe aggirarsi intorno a 90.000. Qui sotto un campione pubblicato dall’autore del furto (si fa chiamare mydocs) per dimostrare la veridicità di quanto sostenuto.

Alcuni dei documenti rubati agli hotel italiani e messi in vendita

Sarebbero in totale dieci le strutture coinvolte nell’attacco, ma non si esclude che il numero possa aumentare ulteriormente nei prossimi giorni, con la pubblicazione di nuovi archivi. Il Garante Privacy rende ora noto che Alcune strutture ricettive hanno immediatamente notificato la violazione della disciplina sulla protezione dei dati personali dei propri clienti. A quelle che non avessero ancora provveduto ad alcuna segnalazione, raccomanda di comunicare, senza indugio, ogni anomalia per attivare immediate iniziative a tutela della riservatezza dei dati e, come prescritto dalla legge, di avvisare di eventuali violazioni i clienti interessati.

Un invito è rivolto anche ai clienti: Si suggerisce, inoltre, a chi sospettasse che i propri documenti possano essere stati illecitamente sottratti, di chiederne conferma alle strutture nelle quali si è soggiornato. I potenziali rischi ai quali si va incontro sono furto di identità, truffe a proprio nome e altro ancora.

Sotto la lente di ingrandimento sono inevitabilmente finite le modalità di trattamento dei dati, non sufficientemente sicure, tanto da mostrare il fianco al furto dei documenti. A questo proposito, l’Autorità sollecita l’utilizzo del portale Alloggiati Web messo a disposizione dalla Polizia di Stato.

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