Google ha proposto alcune modifiche al Play Store per evitare una sanzione dalla Commissione europea. In base ai risultati preliminari dell’indagine avviata il 25 marzo, l’azienda di Mountain View ha violato il Digital Markets Act (DMA) attraverso la clausola anti-steering del Play Store e l’auto-preferenza in Search. La soluzione scelta da Google è simile a quella annunciata da Apple.
Sistema a livelli con nuove commissioni
Apple e Meta hanno già ricevuto sanzioni per la violazione del DMA. Nonostante l’indagine sia stata avviata lo stesso giorno, Google è rimasta ancora immune. L’azienda di Mountain View ha avviato discussioni con la Commissione europea per evitare la multa, sia per l’auto-preferenza in Search che per la clausola anti-steering del Play Store.
La Commissione europea aveva scritto che Google impedisce tecnicamente agli sviluppatori di indirizzare gli utenti verso le offerte e i canali di distribuzione di loro scelta. L’azienda californiana addebita inoltre commissioni troppo elevate per ogni acquisto di beni e servizi digitali all’esterno del Play Store. La Commissione aveva però specificato che Google può ricevere una commissione per l’acquisizione iniziale dei nuovi clienti da parte degli sviluppatori.
L’azienda ha pertanto aggiornato il programma per offerte esterne per semplificare lo “steering” verso altri canali di distribuzione delle app. In autunno arriveranno altre due novità. Gli sviluppatori potranno inserire link per il download delle app e scegliere il livello di servizio (come proposto da Apple).
Google offrirà due livelli (Tier 1 e Tier 2). Il primo livello include le funzionalità base, come aggiornamenti automatici limitati, scansione per malware e ricerca base (nome esatto). Il secondo livello include funzionalità aggiuntive, come ricerca avanzata, campagne promozionali personalizzate e aggiornamenti automatici illimitati.
Sono previste anche nuove commissioni. Quella per l’acquisizione iniziale passa dal 10% al 3% per acquisti in-app o download esterni tramite link. Dopo sei mesi, questa commissione si azzera. Il livello 1 di servizio prevede inoltre una commissione del 10% per acquisti in-app e una commissione fissa per ogni download esterno (varia in base al paese).
Il livello 2 di servizio prevede un ulteriore 3% per gli acquisti in-app e commissioni fisse più elevate per ogni download esterno. Come già sottolineato cinque mesi fa, Google ritiene che queste modifiche rappresentino un rischio per gli utenti. La Commissione europea dovrà ora valutare se sono sufficienti (quella introdotte da Apple potrebbero essere accettate). Tim Sweeney (CEO di Epic Games) ha dichiarato che sono illegali.