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Cosa ci dice il silenzio della politica sul futuro di SPID

SPID non sopravvivrà neanche a pagamento

Le nostre 10 domande sul futuro di SPID rivolte al sottosegretario Alessio Butti, ancora senza risposta, con tutta probabilità rimarranno tali almeno fino a dopo le vacanze estive. Andato a vuoto il tentativo di accordo tra governo e fornitori nei giorni scorsi, è tutto rimandato a settembre. Ora c’è da pensare alle ferie e, nella scala delle priorità, l’ombrellone viene prima dell’identità digitale.

Tutti al mare, SPID rimandato a settembre

L’unica notizia buona per i provider è lo sblocco dei 40 milioni di euro promessi dall’esecutivo e non ancora erogati. Arriveranno, ma con calma. Molta calma: forse 100.000 euro in autunno e poi il rimanente in tranche bimestrali. Intanto, tre realtà (Aruba, Infocert e Register.it) hanno già deciso di organizzarsi autonomamente e di introdurre dei veri e propri canoni di abbonamento per la fruizione del servizio. Una sconfitta per il progetto e soprattutto per gli italiani, a lungo catechizzati sull’importanza di uno strumento per il quale di fatto è stato confermato l’addio.

Tutto rimandato a settembre, quando riapriranno le scuole, gli uffici e la questione tornerà al centro dell’agenda politica. Anzi no, non al centro, a lato, relegato in fondo a qualche pagina del calendario. Perché il focus è già sulla carta di identità elettronica.

SPID, che in un biennio si trasforma da risorsa indispensabile (talvolta obbligatoria) a peso morto di cui disfarsi, si spera nel modo più indolore possibile, racconta come il percorso di digitalizzazione del Paese non sia a senso unico. Né privo di ostacoli. Rischiano di perdersi non tanto coloro chiamati a decidere direzione e modalità per il raggiungimento degli obiettivi, ma i cittadini. E il silenzio della politica sul tema dice tanto, forse troppo, sicuramente più di quanto reso ufficiale.

Avendo seguito la nascita e l’evoluzione del progetto, avendo interpretato gli annunci e il non detto, non è difficile immaginare che la decisione sia già stata presa. Come tra l’altro lo stesso Butti si è già lasciato sfuggire in più occasioni. Diremo addio a SPID, almeno per come lo conosciamo. Ne sapremo di più dopo le vacanze, sempre che sotto l’ombrellone chi di dovere decida come e quando.

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