Come i tuoi video privati finiscono su siti pornografici o pedopornografici

Gli esperti parlano chiaro, i video privati di chiunque potrebbero finire su siti pornografici o addirittura pedopornografici. La domanda che i “comuni mortali” si fanno è: come può succedere tutto questo? I colleghi de La Repubblica, riportando una notizia di cronaca, lo hanno in parte spiegato, e la risposta emerge proprio dalla vicenda stessa.

I filmati che restituiscono i momenti più intimi della vita del presentatore tv Stefano De Martino e della sua compagna Caroline Tronelli sono diventati pubblici: sarebbero stati rubati da un hacker, capace di bucare il sistema operativo del circuito di videosorveglianza installato da Tronelli nel suo appartamento romano.

A confermare che questo non è un caso isolato è stata la Polizia Postale che ha parlato di un “mercato sommerso“. All’interno di questo mercato ci sono quindi le immagini che cybercriminali esperti rubano regolarmente dalle registrazioni del sistema di videosorveglianza domestico delle vittime.

La cosa più spregevole è che questi furti non coinvolgono solo gli adulti. I video privati rubati contengono anche le riprese dei figli minorenni delle vittime. Giancarlo Gennaro, vicequestore aggiunto e dirigente del Servizio di polizia postale e sicurezza cibernetica, ha spiegato: “Non riguarda più solo gli adulti, ma anche il furto delle immagini dei minori“.

Come proteggere la tua privacy evitando il furto dei tuoi video privati

Il vicequestore aggiunto Gennaro ha spiegato come tutti noi possiamo proteggere la nostra privacy evitando il furto dei video privati ripresi dalle telecamere di sicurezza domestica. “Le persone, molte volte usano password deboli, oppure dimenticano di aggiornare i programmi. Ecco che gli hacker hanno vita“. Quindi il primo consiglio è quello di utilizzare password complesse per proteggere l’accesso ai servizi che gestiscono le riprese da remoto.

Il secondo consiglio riguarda l’autenticazione a due fattori. Molto spesso ci dimentichiamo di attivare questo sistema aggiuntivo di protezione o, a volte, semplicemente non lo facciamo perché ci pare scomodo dover effettuare tutte quelle verifiche per accedere alle immagini delle nostre videocamere di sorveglianza. In realtà questo ulteriore sistema di sicurezza è un ottimo deterrente per i cybercriminali che voglio accedere ai nostri video privati.

Il terzo consiglio è quello di evitare l’archiviazione cloud delle immagini delle nostre videocamere di sorveglianza. Come spiegato dai colleghi de La Repubblica: “Una delle accortezze necessarie è quella di cancellare le immagini più sensibili o di impostare il sistema in maniera tale che non vengano caricate sul cloud, più esposto agli attacchi dei pirati del web. È sufficiente mantenere le registrazioni salvate su una scheda SD sul nostro PC“.

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