Cloud inaffidabile: dopo AWS è il turno di Azure

Dopo il down di Amazon Web Services durato quasi 15 ore è toccato ad un’altra popolare piattaforma di cloud computing. Un malfunzionamento di Azure ha messo fuori uso diversi servizi, tra cui Microsoft 365, Xbox e Minecraft, oltre a vari siti web di terze parti. Microsoft ha fornito i primi dettagli sulla causa del problema.

Errore di configurazione di Azure Front Door

Come si può vedere sul sito di Downdetector, le prime segnalazioni sono arrivate intorno alle ore 16:30 di ieri. Il picco è stato registrato verso le ore 17:12. L’azienda di Redmond ha confermato il problema con post pubblicati su X dagli account Azure Support e Microsoft 365 Status. Ovviamente sono finiti offline siti e servizi di Microsoft, tra cui Microsoft 365, Xbox e Minecraft. Il down ha causato problemi anche al servizio ferroviario tedesco, Starbucks e Alaska Airlines.

Visitando il sito ufficiale di Microsoft veniva mostrato un errore DNS. Sul portale per admin di Microsoft 365 è stata confermata l’impossibilità di accedere ai servizi. Alcune ore dopo è stata identificata la causa.

Il down dei servizi cloud si è verificato in seguito ad una “involontaria modifica di configurazione” di Azure Front Door (AFD), ovvero la CDN (Content Delivery Network) che fornisceaccesso rapido, affidabile e sicuro ai contenuti web statici e dinamici delle applicazioni a livello globale“.

L’azienda di Redmond spiega che

La modifica ha introdotto uno stato di configurazione non valido o incoerente che ha causato il mancato caricamento corretto di un numero significativo di nodi AFD, con conseguente aumento di latenze, timeout ed errori di connessione per i servizi downstream.

Microsoft aggiunge inoltre che ci sono meccanismi di protezione che bloccano eventuali modifiche errate di configurazione, ma non hanno funzionato a causa di un bug software che ha permesso di aggirare i controlli di sicurezza. Tutti i servizi sono stati ripristinati alle ore 1:05 del 30 ottobre. Quando successo dimostra ancora una volta l’eccessiva dipendenza da pochi provider cloud, come ha sottolineato la Presidente di Signal.

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