Chat Control salta ancora. Il tira e molla va avanti, ma intanto l’Italia ha cambiato idea: è favorevole

Facebook
WhatsApp
Twitter
LinkedIn
Telegram

[ad_1]

La proposta della
Commissione Europea di monitorare le comunicazioni private per contrastare la
diffusione di materiale pedopornografico (in inglese Child Sexual Abuse
Material o CSAM) continua a dividere l’Unione Europea.

Nonostante i tentativi di
mediazione, il progetto – noto anche come “Chat Control” – sta
regolarmente incontrando una minoranza resistente che ne blocca l’approvazione
.


Così, la proposta è
stata respinta anche il 6 dicembre, quando era prevista una discussione in
merito durante una riunione del secondo Comitato dei rappresentanti permanenti
(COREPER), che prepara gli incontri del Consiglio dell’Unione Europea ed è
composto dai capi delegazione degli Stati membri dell’UE.


Cosa prevede oggi la proposta


Presentata per la
prima volta a maggio 2022, la proposta prevede l’obbligo per le piattaforme di
messaggistica e i fornitori di servizi email di scansionare i messaggi degli
utenti, anche quelli criptati.

Questa misura è stata fin da subito definita
invasiva dagli esperti di privacy e tecnologia, sulla base del fatto che per un
obiettivo pur condivisibile – contrastare la diffusione di materiale
pedopornografico – di fatto si spinga a controllare le conversazioni di
chiunque.

I critici temono quindi che la normativa, se passasse, aprirebbe la
strada a violazioni della privacy e che potrebbe costituire un pericoloso
precedente per la sorveglianza digitale.


Nel tempo la proposta
ha subito varie revisioni, senza però placare le critiche.


Lo scorso giugno, una
nuova versione della proposta ha limitato l’obbligo alla scansione delle foto,
dei video e link condivisi nei messaggi, richiedendo il consenso esplicito
degli utenti. In pratica, l’utente dovrebbe accettare una moderazione al momento del caricamento del contenuto: dopo di che, avrebbe luogo la cifratura necessaria a
proteggere il contenuto.


Tuttavia, questa
soluzione è stata definita semplicemente un “rebranding”, un cambio di immagine, da Meredith Whittaker,
presidente della Signal Foundation, poiché mina comunque la protezione della
crittografia. Una sussidiaria della Signal Foundation, cioè Signal Messenger,
gestisce e opera l’applicazione Signal, molto usata dalle persone che
preferiscono un software che protegga al massimo la privacy degli utenti.


Lo scorso ottobre,
poi, una decisione dell’Olanda ha temporaneamente bloccato i negoziati.
Nonostante ciò, la proposta è tornata in discussione il 4 dicembre 2024.

Il 6
dicembre, però, la proposta è stata respinta di nuovo, con la Finlandia che si
è unita ai paesi contrari, tra cui Austria, Belgio, Germania e Polonia, secondo
quanto ha riportato Patrick Breyer, europarlamentare del Partito Pirata, che sta
seguendo la vicenda dal principio.

Apparentemente, però, l’Italia è passata da
“indecisa” a una posizione favorevole
; lo stesso ha fatto il
Portogallo.


Sebbene una maggioranza
di Stati membri, inclusa la Francia, si è dichiarata favorevole, l’opposizione
di alcuni governi evidenzia preoccupazioni profonde. A oggi risultano a favore 17 Paesi; contrari o neutrali 9 Paesi e solo il Belgio indeciso.




[ad_2]

Source link

Visite totale 1 , 1 visite oggi

Continua a leggere

Scorri verso l'alto