A partire dal prossimo 12 novembre, Ryanair eliminerà le carte di imbarco cartacee. Tutti i passeggeri dovranno obbligatoriamente effettuare il check-in tramite app. Diverse associazioni hanno evidenziato che la decisione della compagnia aerea irlandese causerà molti problemi per gli utenti meno giovani con il rischio di dover pagare una “tassa” in aeroporto.
Obbligo discriminatorio e costoso
Ryanair aveva deciso di eliminare le carte di imbarco cartacce dal mese di maggio. Visto l’inizio del periodo di maggiore affluenza negli aeroporti, l’azienda guidata da Michael O’Leary ha spostato la scadenza al 3 novembre e successivamente al 12 novembre 2025. A partire da questa data, tutti i passeggeri dovranno usare l’app Android e iOS per il check-in e la generazione della carta di imbarco digitale.
Ryanair eliminerà quindi i banchi del check-in in aeroporto, mantenendo solo quelli per la consegna dei bagagli da caricare in stiva. La compagnia aerea afferma che i disagi saranno minimi perché quasi l’80% dei passeggeri utilizza già la carta di imbarco digitale.
Ryanair sottolinea che la versione digitale offrirà un’esperienza di viaggio più smart e sostenibile. L’app permette di eliminare la carta, ma anche di ricevere notifiche sui voli, ordinare cibo o bevande e acquistare altri servizi. Secondo l’Associazione Italiana Agenti di Viaggio, i passeggeri che non hanno dimestichezza con le nuove tecnologie verranno discriminati (alcuni non hanno nemmeno uno smartphone). Inoltre non è chiaro come verrà gestito l’acquisto dei biglietti tramite agenzie di viaggio.
Secondo il Codacons, Ryanair dovrebbe offrire anche la possibilità di effettuare il check-in gratuitamente in aeroporto perché “la transizione verso il digitale non può avvenire con misure imposte dall’alto e con limitazioni dei diritti degli utenti“.
Assoutenti ha infine evidenziato i costi aggiuntivi per i passeggeri che non useranno l’app. Se non verrà effettuato il check-in almeno due ore prima dell’orario di partenza del volo, Ryanair addebiterà fino a 55 euro di “tassa”, una cifra spesso superiore a quella del biglietto.