Carenza di chip: ritorno alla Guerra Fredda?

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La carenza di chip ha avuto gravi conseguenze sull’economia mondiale con riduzione o interruzione della produzione e aumento dei prezzi. Mentre l’Europa punta alla sovranità digitale, l’amministrazione Biden ha promesso sussidi per 52 miliardi di dollari. Gli Stati Uniti potrebbero addirittura utilizzare una legge introdotta oltre 70 anni fa durante il periodo della Guerra Fredda per obbligare le aziende a fornire dettagli su inventari e ordinativi.

Gli Stati Uniti chiedono più trasparenza

Gina Raimondo, Segretario al Commercio, ha dichiarato che durante l’incontro di maggio i produttori di semiconduttori e i loro clienti avevano previsto un miglioramento nel terzo trimestre e che era necessaria una maggiore trasparenza nella catena di approvvigionamento. Nel corso del meeting di giovedì scorso, davanti agli stessi partecipanti (Intel, Samsung, Apple, Microsoft, General Motors, Ford e altri), il Segretario ha evidenziato che la situazione è peggiorata e che molte aziende non riescono a ricevere i componenti ordinati.

Gina Raimondo ha sottolineato che non è chiaro chi ha effettuato ordinativi superiori al necessario per accaparrarsi il maggior numero di chip e chi non riesce a soddisfare le richieste. Dato che il Presidente Biden vuole trovare al più presto una soluzione, il Dipartimento del Commercio ha chiesto alle aziende di fornire tutte le informazioni su inventari e ordinativi entro 45 giorni.

Se non otterrà i dati richiesti, il governo potrebbe invocare il Defence Production Act del 1950 per obbligare le aziende. La legge è stata recentemente utilizzata per sollecitare la produzione e distribuzione dei vaccini e altre forniture mediche.

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