Come vi abbiamo raccontato negli scorsi giorni, l’adattamento cinematografico di Borderlands è stato un assoluto disastro: negli scorsi giorni Lionsgate ha ufficialmente alzato “bandiera bianca”, per così dire, ritirando il film dal circuito dei cinema e ripiegando sul mercato “home video”, che naturalmente oggi vuol dire: vendite digitali. Dall’altro ieri, il film è disponibile, almeno negli USA, per l’acquisto e il noleggio su piattaforme come Google TV, Apple TV, YouTube e Amazon Prime Video.
Per ora i prezzi sono quelli tipici delle ultimissime release: circa 20 dollari per il noleggio e 25 per l’acquisto. Al momento non abbiamo informazioni sulle tempistiche di uscita per il resto del mondo e, in particolare, per l’Italia. È doveroso osservare che recentemente le politiche di rilascio nel mondo home video dei grandi distributori sono cambiate, e si tende un po’ ad accorciare le finestre di esclusiva per il mondo cinematografico, ma quattro settimane sono pochine anche nell’era post-COVID.
È tuttavia innegabile che l’adattamento di Eli Roth – che si è fatto un nome come regista horror (Cabin Fever, Hostel) e come attore nel film di Quentin Tarantino Bastardi Senza Gloria, in cui ha interpretato Donnie “l’Orso Ebreo” Donowitz – del famoso franchise di looter shooter di Gearbox sia andato male. Non solo è stato stroncato praticamente da chiunque, sia critica sia pubblico (ha un punteggio di appena 10% su Rotten Tomatoes, ma nelle fasi iniziali di uscita era addirittura al 6%), ma è stato anche un flop nel senso più tradizionale del termine, ovvero quello economico.
Le ultime proiezioni danno incassi globali intorno a solo 22 milioni di dollari, a fronte di un budget stimato di 110-120 milioni. Vale la pena ricordare che, come regola di massima, si ritiene che un film vada in pari se incassa più o meno il doppio del budget, perché si calcolano anche varie spese di marketing e logistiche varie.
