Apple starebbe
considerando l’utilizzo di modelli linguistici sviluppati da Anthropic (Claude)
o OpenAI (ChatGPT) per una nuova versione di Siri, segnando un possibile
allontanamento dalle sue soluzioni interne basate sugli Apple Foundation
Models.
La notizia, riportata
da Bloomberg, arriva in un momento di incertezza nella strategia AI
dell’azienda di Cupertino e potrebbe rappresentare una svolta significativa
rispetto alla volontà di mantenere pieno controllo tecnologico sulle funzioni
dell’assistente vocale.
Secondo fonti vicine
all’azienda, Apple avrebbe chiesto ad Anthropic e OpenAI di addestrare versioni
dei loro modelli che possano essere eseguite su infrastrutture cloud
proprietarie, basate su chip Apple, per garantire il rispetto delle sue
politiche di privacy.
L’obiettivo sarebbe offrire un’esperienza Siri più
competitiva nel breve periodo, almeno in attesa che i modelli interni
raggiungano una qualità comparabile.
La valutazione è
ancora in una fase iniziale, ma arriva dopo mesi di ritardi nell’evoluzione
dell’assistente vocale e una risposta tiepida da parte del mercato verso le
prime funzioni presentate con Apple Intelligence.
Le decisioni chiave sono ora
in mano a Craig Federighi (responsabile software) e Mike Rockwell, ex team
leader del Vision Pro, che hanno rilevato la guida del progetto Siri dopo il
ridimensionamento del ruolo di John Giannandrea, finora a capo della divisione
AI.
Tra le opzioni
considerate ci sarebbe stata anche Google con il modello Gemini, ma secondo i test
condotti internamente, Claude di Anthropic sarebbe il candidato più
promettente. In ogni caso, la startup avrebbe chiesto una cifra annuale
miliardaria, con aumenti progressivi negli anni, cifra che Apple considera
eccessiva.
Il ricorso a modelli
di terze parti non sarebbe una novità assoluta per l’azienda. Con iOS 18,
ChatGPT è già stato integrato per rispondere a domande generiche tramite Siri e
per funzioni come la scrittura assistita e l’analisi di immagini. Ma utilizzare
Claude o ChatGPT per l’intero funzionamento dell’assistente vocale
rappresenterebbe un cambio di paradigma.
All’interno del team
AI di Apple non mancano le tensioni. L’ipotesi di affidarsi a modelli esterni è
vista da alcuni ingegneri come una sfiducia verso il lavoro svolto finora e
potrebbe incentivare defezioni verso concorrenti come Meta e OpenAI, che offrono
compensi nettamente più alti. Alcuni profili chiave hanno già lasciato
l’azienda, mentre altri hanno minacciato di farlo.
Come è messa davvero Apple sull’IA. I suoi modelli a confronto con GPT, Gemini, Claude e Llama
Anche lo sviluppo di
Swift Assist, lo strumento per aiutare gli sviluppatori a scrivere codice con
l’IA, è stato cancellato. Al suo posto, Apple permetterà di scegliere tra
modelli di terze parti in Xcode.