Chi ha mai ascoltato un podcast, sa bene quanto sia frustrante l’assenza di capitoli, soprattutto se il podcast è lungo. Ritrovare quel momento preciso in cui l’ospite ha detto quella cosa interessante, è un incubo. Ma Apple ha finalmente deciso di risolvere il problema.
La prossima versione di iOS (26.2), attualmente in beta testing, porterà su Apple Podcasts due funzionalità interessanti. I capitoli generati automaticamente e i link ai momenti specifici degli episodi. Spotify ha già lanciato qualcosa di simile all’inizio dell’anno, e Apple fa quello che fa sempre: aspetta che qualcun altro provi una funzione, vede come va, e poi la implementa nella sua versione leggermente migliore, ma disponibile solo nel suo ecosistema.
Apple Podcasts introduce capitoli automatici e link agli episodi
I capitoli generati automaticamente arriveranno per i podcast in lingua inglese. Si attiveranno solo quando i creatori non ne aggiungono di propri. I capitoli auto-generati saranno contrassegnati chiaramente come tali. In questo modo, gli ascoltatori sapranno che sono stati creati dall’AI.
I creatori possono disattivare completamente la funzione se non la vogliono. Alcuni podcaster sono molto protettivi su come il loro contenuto viene presentato e preferiscono nessun capitolo piuttosto che capitoli generati male da un algoritmo. È una scelta legittima, anche se probabilmente la maggior parte dei podcaster accetterà di buon grado l’offerta di Apple.
La seconda funzionalità, forse più interessante della prima, sono i link. I creatori potranno aggiungere link ad Apple Music, Apple News, Apple Podcasts, Apple TV e “altro” non meglio specificato, che potranno comparire in momenti precisi dell’episodio, sincronizzati con ciò che si sta ascoltando o guardando.
Ad esempio, si sta ascoltando un podcast di musica, l’host parla di un album fantastico, e boom, appare un link diretto ad Apple Music per ascoltarlo. Oppure si sta seguendo un podcast di true crime, menzionano un articolo di giornale, ed ecco il link ad Apple News. È un’integrazione utile.
I link appariranno in un banner nella schermata Now Playing, quella che si vede mentre si ascolta l’episodio, e saranno visibili anche nella trascrizione e nella pagina dei dettagli dell’episodio.
Inoltre, i link potranno essere aggiunti automaticamente ogni volta che i creatori menzionano un altro podcast. È geniale per la scoperta di nuovi contenuti. Quante volte capita di sentire un podcaster raccomandare un altro programma e poi ci si dimentica il nome? Ora il link è lì, pronto per essere cliccato. E ovviamente aiuta anche Apple a tenere gli utenti dentro l’app invece di farli uscire per cercare roba su Google o Spotify.
Anche questa funzione può essere disattivata dai creatori, per chi teme che l’algoritmo aggiunga link a podcast completamente sbagliati o per chi semplicemente non vuole che Apple decida automaticamente cosa linkare.
Spotify lo fa già, ma Apple lo farà meglio?…
Spotify ha lanciato i capitoli generati automaticamente all’inizio del 2025, e probabilmente è stata quella mossa a spingere Apple ad accelerare il passo. Non si può lasciare che il principale competitor abbia una funzione così utile, anche perché i podcast stanno diventando sempre più importanti come contenuto audio.
Apple ha il vantaggio dell’integrazione profonda con tutto il suo ecosistema: iOS, Apple Music, Apple TV, Apple News. Spotify invece ha dalla sua i numeri: più podcast, più utenti, più dati per addestrare i suoi algoritmi. E soprattutto, funziona su Android, cosa che Apple Podcasts non farà mai perché l’esclusività è parte del DNA di Apple.
Il fatto che i capitoli automatici siano disponibili solo per podcast in lingua inglese non sorprende, ma irrita. Per ora i podcaster italiani, tedeschi, francesi devono continuare a fare i capitoli a mano e sperare che Apple si ricordi che esistono altre lingue nel mondo…

