La Commissione europea ha chiuso l’indagine avviata a fine marzo 2024 sulla scelta delle app e le impostazioni predefinite su iOS, tenendo conto delle modifiche apportate da Apple. In base ai risultati preliminari è stata invece confermata la violazione del Digital Markets Act (DMA) con la Core Technology Fee (CTF).
Sufficienti le modifiche di iOS
La Commissione europea aveva avviato due indagini il 25 marzo 2024. Una riguardava la clausola anti-steering, per la quale Apple ha ricevuto una sanzione di 500 milioni di euro. L’altra era relativa agli obblighi di scelta delle app. Quando è iniziato il procedimento, l’azienda di Cupertino non consentiva di rimuovere le app preinstallate, cambiare facilmente le impostazioni predefinite di iOS e scegliere facilmente browser e motore di ricerca.
Come previsto a fine marzo da Reuters, questa indagine è stata chiusa perché Apple ha introdotto diversi cambiamenti a partire da iOS 17.4. Gli utenti europei possono scegliere un browser alternativo a Safari tramite una schermata di scelta e le app predefinite per chiamate, messaggi, tastiera, password manager e traduttore. È inoltre possibile disinstallare diverse app di Apple, tra cui Safari.
Violazione del DMA con la CTF
La Commissione europea ha avviato il 24 giugno 2024 un’altra indagine sulle nuove condizioni contrattuali relative alla distribuzione delle app tramite store alternativi. Apple ha introdotto la famigerata Core Technology Fee (CTF) che gli sviluppatori devono pagare per ogni prima installazione annuale dell’app dopo un milione di download.
In base ai risultati preliminari, Apple ha violato il DMA in quanto questa nuova commissione disincentiva gli sviluppatori ad utilizzare uno store alternativo. Inoltre, la procedura per l’installazione delle app da altri store è onerosa e confusionaria.
Apple non ha dimostrato che tali misure siano necessarie e proporzionate. L’azienda di Cupertino ha ora la possibilità di esercitare il diritto alla difesa esaminando i documenti e commentando la decisione preliminare.