Apple ha chiesto di essere inclusa nel dibattito legale che vedrà Google contrapposta al Dipartimento di Giustizia statunitense per la sua posizione dominante nei motori di ricerca. In altre parole, Apple intende difendere Google. Ma ancora di più l’accordo che ha con Google: che versa decine di miliardi di dollari all’anno per essere il motore predefinito su Safari, preinstallato su milioni di dispositivi. L’accordo prevede che Google versi una parte dei ricavi pubblicitari che genera attraverso Safari.
Eddy Cue, vicepresidente senior dei servizi di Apple, ha recentemente spiegato i motivi per cui l’azienda non ha intenzione di sviluppare un motore di ricerca simile a Google.
In una dichiarazione presentata presso un tribunale federale statunitense a Washington, Cue ha illustrato le ragioni di questa scelta strategica.
Il motivo principale non sorprende: costerebbe troppo e ci vorrebbe troppo tempo. Cue ha sottolineato che la creazione di un motore di ricerca comporterebbe costi estremamente elevati, pari a “miliardi di dollari”, e richiederebbe “molti anni” di sviluppo. Un tale impegno finanziario e umano distoglierebbe risorse importanti da altre aree di crescita su cui Apple sta concentrando i propri sforzi.
Anche l’Intelligenza Artificiale e il modo in cui sta cambiando i motori di ricerca è uno dei motivi che giustificano la posizione di Apple. Perché “rende economicamente rischioso devolvere grandi risorse che sarebbero richieste per creare un motore di ricerca”. Cue ha anche citato il modello di business che serve a monetizzare i motori di ricerca: la pubblicità mirata; che quindi richiede che gli utenti vengano profilati così che, sulla base dei loro interessi, vedano inserzioni che potrebbero interessare loro di più.
Questo modello di business, però, non è in linea con la filosofia di Apple. “Non è un’attività centrale per noi“, ha detto Cue. “Sebbene Apple abbia un’attività pubblicitaria di nicchia, come quella sull’App Store, la pubblicità nella ricerca è diversa e al di fuori dell’esperienza di Apple“.
Nel corso del 2023, il tribunale ha dichiarato illegale l’accordo che consente a Google di essere il motore di ricerca predefinito nel browser Safari di Apple. Tuttavia, Cue ha difeso l’accordo, sottolineando che è cruciale per garantire agli utenti Apple un’esperienza ottimale. “Solo Apple può stabilire quali collaborazioni future possano meglio servire i suoi utenti”, ha scritto Cue nella sua dichiarazione.
Cue ha anche rivelato che Google ha pagato ad Apple circa 20 miliardi di dollari nel 2022 come parte dell’accordo. La fine di questa collaborazione, ha avvertito, “limiterebbe significativamente la capacità di Apple di continuare a offrire prodotti che soddisfano al meglio le esigenze degli utenti“.