Amazon Alexa+ avrà le pubblicità nelle conversazioni

Immaginiamo di chiedere ad Alexa+ il meteo e di ricevere, oltre alla previsione, anche un suggerimento pubblicitario per un ombrello scontato su Amazon… È esattamente quello che ha in mente Andy Jassy, il CEO di Amazon. Durante la call degli utili del secondo trimestre ha annunciato l’intenzione di integrare pubblicità direttamente nelle conversazioni con l’assistente AI potenziato dell’azienda.

Su Alexa+ arrivano le pubblicità integrate nelle conversazioni

Alexa+ è la nuova versione dell’assistente Amazon, più naturale e conversazionale. Dovrebbe arrivare in Italia entro la fine del 2025. Secondo i nuovi piani, ogni conversazione diventerà un’occasione per venderci qualcosa. Immaginiamo di chiacchierare con Alexa+ del tempo, della cena, ecc. E lei, nel mezzo della conversazione, suggerisce un prodotto Amazon come se fosse un consiglio spontaneo di un amico.

Ad esempio, nel bel mezzo della conversazione, potrebbe dire: A proposito, per quella ricetta che stavi facendo, c’è questo nuovo mixer che è perfetto…. Nient’altro che pubblicità travestita da consiglio.

Amazon non è sola in questa ricerca disperata di monetizzare l’intelligenza artificiale. Anche Google e OpenAI stanno considerando la pubblicità. Del resto, non è difficile capire perché. Il gigante dell’ecommerce ha investito cifre da capogiro per le infrastrutture AI. Ha speso quanto un piccolo Paese… 31,4 miliardi di dollari, e Jassy sa che deve recuperare questi investimenti in qualche modo.

Il problema delle allucinazioni e la privacy

C’è solo un piccolo dettaglio che potrebbe sconciare i piani di Amazon. Alexa+, come tutti i modelli AI, può soffrire di allucinazioni. E se l’assistente iniziasse a pubblicizzare caratteristiche inesistenti di un prodotto o, peggio ancora, a inventare promozioni che non esistono?

Amazon dovrà risolvere questo problema prima che gli inserzionisti accettino di far diventare Alexa+ il portavoce dei loro prodotti. Nessun brand vuole un ambasciatore visionario…

Inoltre, l’inserimento di pubblicità nelle conversazioni AI solleva questioni di privacy che vanno ben oltre quelle tradizionali. Le persone tendono a condividere più informazioni con i chatbot AI rispetto ai vecchi assistenti come Alexa o Siri. Ogni conversazione diventa un’opportunità di profilazione sempre più accurata. Amazon non ascolta solo quello che diciamo, impara come pensiamo, cosa desideriamo, quando siamo più vulnerabili agli acquisti impulsivi.

Jassy ha lasciato intendere che potrebbero arrivare nuovi livelli di abbonamento per Alexa+, presumibilmente incluso un livello senza pubblicità.

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