Nella notte tra il 22 e il 23 settembre 2025 si è conclusa l’emergenza che ha paralizzato per alcune ore due dei principali scali della Scandinavia. L’aeroporto di Copenaghen e lo spazio aereo sopra Oslo sono stati chiusi a causa della presenza di droni non identificati, causando ritardi, cancellazioni e dirottamenti di voli.
Cosa è successo a Copenaghen e Oslo
L’allarme è scattato intorno alle 20:30, quando Naviair, l’ente che gestisce il traffico aereo danese, ha segnalato la presenza di due o tre droni di grandi dimensioni sopra l’aeroporto di Copenaghen. Per motivi di sicurezza, i voli in partenza sono stati bloccati e diversi aerei sono stati dirottati verso altri scali.
Nella stessa serata, anche lo spazio aereo sopra l’aeroporto di Oslo è stato chiuso dopo l’avvistamento di almeno due droni nei pressi della pista di atterraggio. La sospensione è durata circa quattro ore, con pesanti ripercussioni sul traffico aereo.
“I velivoli senza pilota non sono stati abbattuti dalle autorità, ma sono scomparsi dalla zona da soli. Non sappiamo dove siano andati”, ha dichiarato il vice ispettore di polizia Jakob Hansen in conferenza stampa.
La riapertura e i disagi per i passeggeri
Poco dopo la mezzanotte l’aeroporto di Copenaghen ha ripreso le attività, mentre verso le 4 del mattino è stato riaperto lo spazio aereo di Oslo.
Tuttavia, la riapertura non ha evitato i disagi: sul sito ufficiale dell’aeroporto di Copenaghen risultano ancora diversi voli cancellati o in ritardo. Le autorità invitano i passeggeri a verificare con la propria compagnia aerea lo stato dei voli.
Un’operazione “da attore capace”
Secondo la polizia danese, i droni erano manovrati da persone esperte.
“Il numero, le dimensioni, le rotte di volo, il tempo trascorso sopra l’aeroporto: tutto indica un attore capace. Quale attore, non lo sappiamo”, ha spiegato l’ispettore Jens Jespersen.
Le indagini sono condotte in collaborazione con il PET (servizi segreti danesi) e le forze armate, che stanno cercando di stabilire la provenienza e la tipologia dei droni.
Zelensky accusa la Russia
L’episodio ha assunto immediatamente una dimensione geopolitica. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato la Russia di essere dietro le violazioni dello spazio aereo nei Paesi membri della NATO.
Su X (ex Twitter) Zelensky ha scritto:
“Abbiamo parlato con il direttore del FMI Kristalina Georgieva e discusso delle violazioni della Russia, compresa quella del 22 settembre a Copenaghen. Senza una risposta risoluta degli alleati, Mosca continuerà con queste provocazioni”.
Conclusioni
L’allarme droni a Copenaghen e Oslo riporta al centro del dibattito internazionale la questione della sicurezza aerea e delle possibili minacce ibride. L’indagine delle autorità scandinave dovrà chiarire se si sia trattato di un atto isolato o di un’operazione coordinata con implicazioni geopolitiche più ampie.