AI Overview taglia il traffico, nonostante le rassicurazioni di Google

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L’entrata a gamba tesa di AI Overview nelle pagine dei risultati su Google ha avuto (e sta avendo) un impatto significativo e molto negativo sul traffico veicolato dal motore di ricerca ai siti che pubblicano i contenuti. Il motivo è presto detto: gli utenti si fanno bastare i riassunti generati dall’intelligenza artificiale e non hanno alcuno stimolo ad approfondire, visitando la pagina da cui sono estratte le informazioni. Il gruppo di Mountain View ha provato a rassicurare gli editori in più modi, nessuno dei quali realmente credibile. Una nuova ricerca fotografa la situazione.

L’impatto di AI Overview sul traffico verso i siti

Lo studio è stato condotto nel mese di marzo da Pew Research Center, intervistando 900 statunitensi di età adulta che hanno scelto di condividere la loro attività di navigazione. Riportiamo di seguito i risultati più rilevanti. Per approfondimenti è possibile fare riferimento al link a fondo articolo.

  • Chi si trova di fronte ai riassunti generati dall’AI fa click su un risultato della ricerca nell’8% dei casi (15% se AI Overview non compare);
  • solo l’1% di chi incontra AI Overview apre un link di approfondimento allegato al riassunto;
  • il 26% di chi visualizza AI Overview interrompe la sessione dopo la comparsa del riassunto (16% con i risultati della ricerca tradizionale);
  • il 15% delle fonti citate da AI Overview e il 17% di quelle nei risultati della ricerca tradizionale sono contenuti provenienti da Wikipedia, Reddit e YouTube (quest’ultima piattaforma controllata da Google);
  • il 18% delle ricerche su Google ha prodotto un riassunto AI;
  • le query che contengono più parole, una domanda o frasi intere tendono a produrre riassunti AI con maggiore frequenza (53% con 10 o più parole).

AI Overview è attivo anche in Italia da fine marzo. La funzionalità è presente anche in Discover, al momento però solo negli USA.

Google alla ricerca di accordi con gli editori

Stando a quanto riportato da Bloomberg, Google starebbe conducendo trattative con circa 20 editori statunitensi per ottenere in licenza i loro contenuti, da utilizzare nei prodotti di intelligenza artificiale. Se da un lato questo potrebbe compensare le realtà coinvolte delle perdite derivanti dal calo del traffico, dall’altro rischia di mettere ancor più in ginocchio tutti gli altri siti che non possono beneficiare della partnership, dando vita a una sorta di circuito chiuso e che si autoalimenta.

In Europa, la tecnologia è già stata messa nel mirino da una causa antitrust, intentata proprio da un gruppo di editori indipendenti.

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