AI Act: Commissione europea conferma le scadenze

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Oltre 15 aziende europee hanno firmato una lettera per chiedere di posticipare l’applicazione dell’AI Act per almeno due anni. Durante una conferenza stampa, il portavoce della Commissione europea (Thomas Regnier) ha dichiarato che non ci sarà nessun rinvio.

Prima scadenza tra meno di un mese

Nella lettera aperta, indirizzata alla Presidente della Commissione europea, a due vice e al commissario per l’economia, la produttività, l’attuazione e la semplificazione, le aziende evidenziano la poca chiarezza, la sovrapposizione e la complessità delle leggi europee.

È necessario quindi semplificare le regole per consentire alle aziende europee di competere con quelle di altri paesi (Donald Trump ha eliminato quasi tutte le restrizioni introdotte dal suo predecessore). In particolare viene suggerito di sospendere gli obblighi dell’AI Act per i modelli AI general purpose (come GPT di OpenAI, Gemini di Google e Claude di Anthropic) e per i sistemi AI ad alto rischio che verranno applicati dal 2 agosto 2025 e dal 2 agosto 2026, rispettivamente.

Le aziende sottolineano inoltre che il codice di condotta, ovvero le linee guida da seguire per rispettare il regolamento sull’intelligenza artificiale, non è ancora pronto (il testo finale doveva essere pubblicato all’inizio di maggio). La Commissione europea non ha nessuna intenzione di posticipare l’applicazione degli obblighi.

Il portavoce Thomas Regnier ha dichiarato:

Ho visto molti resoconti, molte lettere e molte cose dette sull’AI Act. Voglio essere il più chiaro possibile: l’orologio non verrà fermato. Non c’è un periodo di grazia. Non c’è una pausa. Abbiamo scadenze legali stabilite in un testo di legge. Le disposizioni sono entrate in vigore a febbraio, gli obblighi relativi ai modelli di intelligenza artificiale di uso generale entreranno in vigore ad agosto e gli obblighi per i modelli ad alto rischio entreranno in vigore ad agosto 2026.

Le sanzioni per la violazione dell’AI Act possono arrivare a 15 milioni di euro o al 3% del fatturato annuale globale. Chi non rispetta il divieto di sviluppare sistemi di IA con rischio inaccettabile può ricevere una multa fino a 35 milioni di euro o pari al 7% del fatturato annuale globale.

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