Accordo UE-USA: dove sono Digital Tax e fair share?

Ursula von der Leyen e Donald Trump hanno firmato un accordo commerciale che prevede diversi impegni, tra cui l’applicazione di un’aliquota al 15% per quasi tutti i prodotti importati negli Stati Uniti dall’Unione europea. Le parti non hanno discusso su Digital Tax e fair share, ma il Presidente USA è sicuro che non verranno introdotti.

Mistero su Digital Tax e fair share

Nel testo del bilancio pluriennale 2028-2034 presentato dalla Commissione europea non c’è traccia della Digital Tax o Web Tax, ovvero la tassa che dovrebbe essere pagata dalle Big Tech statunitensi per i servizi offerti nel Vecchio Continente, indipendentemente dal paese in cui è presente la sede fisica (quasi sempre dove c’è un regime fiscale più favorevole, come in Irlanda).

Nel caso dei beni fisici, sui quali vengono pagati i dazi doganali, l’Europa ha un saldo positivo (esportazioni superiori alle importazioni) di circa 156 miliardi di euro. Sui servizi digitali, esenti dai dazi, sono invece gli Stati Uniti ad avere un surplus di circa 109 miliardi di euro. L’Europa vuole quindi imporre una tassa digitale alle Big Tech statunitensi.

Donald Trump ha dichiarato che non ci sarà nessuna Digital Tax. Un portavoce della Commissione europea ha invece dichiarato che non è stato ancora deciso nulla. In Italia è in vigore una Digital Service Tax dal 2020 che prevede un’aliquota del 3% (articoli 62-82 del decreto legislativo n. 174 del 5 novembre 2024 che sostituiscono l’art. 1 commi 35-50 della legge 145 del 30 dicembre 2018).

Un altro argomento non trattato durante i negoziati tra Europa e Stati Uniti è il cosiddetto fair share. Potrebbe essere incluso nella proposta di legge (che dovrebbe essere presentata entro fine anno) nota come Digital Networks Act. Si tratta di un contributo economico a carico delle aziende che generano più traffico. Verrebbe girato agli operatori di telecomunicazioni per la realizzazione, manutenzione e potenziamento delle reti.

Anche in questo caso, la “tassa” riguarda principalmente le Big Tech statunitensi, tra cui Netflix, Amazon e YouTube. In base al “fact sheet” pubblicato dalla Casa Bianca, l’Unione europea avrebbe confermato che non introdurrà nessuna “network usage fee” (commissione per l’uso della rete).

Il portavoce della Commissione europea ha negato l’esistenza di questa conferma:

Il Digital Networks Act è un atto legislativo e abbiamo il diritto sovrano di legiferare come vogliamo. C’è una questione irrisolta, la questione del fair share. Non risale a ieri e verrà affrontata, ma non ha nulla a che fare specificamente con gli Stati Uniti.

Rimangono quindi irrisolti i misteri della Digital Tax e del fair share. L’accordo politico sottoscritto il 27 luglio non è legalmente vincolante, per cui potrebbero esserci cambiamenti nelle prossime settimane.

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