Chi ricorda il mondo prima dell’intelligenza artificiale sa cos’era la ricerca accademica. Ore passate in biblioteca a sfogliare indici cartacei, pomeriggi interi su Google cercando di filtrare risultati irrilevanti, la frustrazione di trovare l’articolo perfetto dietro un accesso a pagamento impossibile da ottenere.
La ricerca era faticosa per definizione. Non la parte intellettuale, quella rimane impegnativa e lo sarà sempre. Ma la parte “logistica”, ovvero trovare il materiale, verificare e fonti, organizzare le informazioni, confrontare gli argomenti.
Come usare Claude come assistente di ricerca
È qui che Claude di Anthropic si rivela utile. Non fa il lavoro di analisi al posto dell’utente, ma elimina tutti quegli ostacoli che fanno perdere tempo. Quattro prompt ben assestati possono trasformare ore di ricerca bibliografica in una manciata di minuti.
1. Trovare fonti attendibili
Il primo ostacolo in ogni ricerca: dove trovare materiale affidabile? Internet è pieno di informazioni, ma distinguere quelle serie da quelle dubbie richiede competenze che non tutti possiedono. E anche quando si sa cosa cercare, il volume di risultati può essere paralizzante.
Ecco il prompt per delegare questa fase preliminare: Sto scrivendo un articolo su [inserire argomento]. Utilizzando tutti gli strumenti a tua disposizione, comprese le ricerche sul web, trova fonti che supportino e confutino questo argomento. Dovrebbero essere classificate in fonti sottoposte a revisione paritaria e fonti non sottoposte a revisione paritaria, e dovrebbero provenire solo da fonti affidabili.
Claude setaccia internet rapidamente, individua le pubblicazioni accademiche, gli articoli giornalistici seri, i rapporti istituzionali. Organizza automaticamente il materiale con revisione paritaria, quello pubblicato su riviste scientifiche dopo la validazione degli esperti, e il materiale divulgativo ma comunque autorevole.
Attenzione: l’enfasi su “fonti affidabili” aiuta a filtrare il contenuto dubbio, ma non è una garanzia assoluta. L’intelligenza artificiale può sbagliare, può citare fonti che sembrano autorevoli ma non lo sono completamente. Serve sempre una verifica. Ma è comunque un bel risparmio di tempo. Invece di passare ore sui motori di ricerca accademici cercando combinazioni di parole chiave efficaci, si ottiene una lista organizzata da cui partire.
Poi si verificano le fonti una per una, si leggono quelle rilevanti, si scartano quelle che non sono adatte. Prompt del genere producono elenchi lunghi in pochi minuti. A volte anche troppo lunghi, può generare venti o trenta fonti quando ne servono cinque. Ma va bene così.
2. Ottenere una panoramica completa prima di immergersi
Dopo aver identificato le fonti, arriva la fase di lettura. Articoli accademici, saggi lunghi, capitoli di libri specialistici. Materiale che richiede concentrazione e tempo. Ma prima di investire ore nella lettura approfondita, è utile avere una visione d’insieme dell’argomento, per capire i concetti chiave, i collegamenti e le principali linee di pensiero.
Claude può fornire quella mappa concettuale. Chiaramente, non sostituisce la lettura approfondita, quella rimane indispensabile, ma offre una visione d’insieme che rende più efficiente il lavoro successivo.
Il prompt per ottenere una sintesi preliminare: Ho bisogno di un’analisi completa di [argomento specifico]. Cerca le fonti più aggiornate e autorevoli e verifica l’accuratezza. Copri il maggior numero possibile di aree fondamentali di questo argomento.
Claude analizza l’argomento da più punti di vista. Non si limita a riassumere la definizione base. Esplora la storia del concetto, i dibattiti attuali, le posizioni contraddittorie, le applicazioni pratiche, le critiche principali, le direzioni future di ricerca.
Il risultato è un rapporto che mette in evidenza i punti dell’argomento su cui vale la pena concentrarsi e quelli meno rilevanti. Così, quando si passa alle fonti originali, non si vaga senza meta ma si sa già quali domande porre e cosa cercare. Non è una scorciatoia per evitare di leggere. È una preparazione che rende quella lettura più produttiva. Come studiare la mappa di una città prima di visitarla.
3. Confrontare concetti senza confondersi
Molte ricerche non si limitano a un singolo argomento, ma è necessario capire come due o più concetti sono collegati tra loro. Queste informazioni spesso sono sparse tra fonti diverse e, fino a poco tempo fa, andavano ricomposte manualmente. Oggi questo lavoro può essere automatizzato. Claude è in grado di costruire una sintesi comparativa completa, facendo risparmiare tempo e fatica nella fase di assemblaggio.
Prompt consigliato per le analisi comparative: Aiutami a confrontare [concetto A] e [concetto B] sotto diversi aspetti. Cerca fonti autorevoli su entrambi, crea un confronto strutturato che metta in evidenza somiglianze, differenze, punti di forza e debolezza, e aggiungi esempi che rendano chiare le distinzioni principali. Fornisci citazioni per tutte le affermazioni rilevanti.
Claude può quindi generare tabelle comparative, elenchi e spiegazioni delle differenze, non opinioni proprie, ma sintesi basate su ciò che riportano le fonti autorevoli. Include anche le citazioni delle affermazioni principali. In questo modo è possibile di risalire alle fonti originali quando serve verificare o approfondire. Questo è fondamentale, la sintesi è comoda, ma serve sempre possibilità di controllare da dove vengono le informazioni. È particolarmente prezioso quando i concetti sono simili ma non identici e le differenze non sono così evidenti.
4. Mettere alla prova le proprie argomentazioni
La tentazione quando si costruisce un’argomentazione è concentrarsi solo su ciò che la supporta. Si cercano conferme, si ignorano le obiezioni, e si finisce per costruire castello di carte che sembra solido solo perché non è mai stato sottoposto a stress test…
Servirebbe qualcuno che capace di smontare l’argomentazione per vedere se regge. Ma trovare quel qualcuno disposto a dedicare tempo ed energia a demolire metodicamente il proprio lavoro non è facile. E spesso chi lo fa è troppo gentile o troppo aggressivo. Claude può essere quel critico equilibrato. Abbastanza spietato da individuare debolezze reali, abbastanza costruttivo da non essere semplicemente distruttivo.
Il prompt per una critica strutturata: La mia tesi è: [inserire argomentazione o punto]. Voglio che tu assuma il ruolo di avvocato del diavolo e costruisca una contro-argomentazione solida, basata su fonti e dati verificabili. Poi discuteremo alternandoci, sostenendo le nostre rispettive posizioni
Claude solleva obiezioni, evidenzia presupposti non dimostrati, identifica salti logici, propone controargomentazioni basate sulla letteratura. Non fa attacchi personali o critiche vaghe, ma analizza in modo razionale dove il ragionamento potrebbe essere debole.
Si può anche usare variante più diretta se si ha un documento già scritto. Ad esempio: Leggi questo documento e sii il più critico possibile riguardo all’argomentazione che sostiene, sollevando questioni, preoccupazioni e controargomentazioni.
Questo approccio può essere utile per prepararsi ai dibattiti o alle presentazioni dove ci saranno domande difficili. Permette di anticipare le obiezioni e avere risposte solide invece di farsi trovare impreparati.
I limiti
Questi quattro prompt rendono la ricerca molto più efficiente. Ma non la rendono automatica o infallibile. Claude è uno strumento potente, non un sostituto delle competenze umane. La verifica è sempre necessaria. L’intelligenza artificiale può citare fonti che non esistono, fraintendere il contenuto di articoli reali, presentare come fatto consolidato qualcosa che è ancora dibattuto. Serve sempre un controllo umano sulle informazioni critiche.
Inoltre, bisogna fare attenzione alla qualità dei prompt. Richieste vaghe producono risultati vaghi. Come con qualsiasi strumento, l’abilità nell’uso determina il valore dei risultati.
Il risparmio di tempo è concreto, ma non si traduce in più tempo libero. È tempo che può essere reinvestito nella parte più impegnativa e stimolante del lavoro: leggere con attenzione le fonti migliori, sviluppare argomentazioni originali, creare connessioni e generare nuove idee. La ricerca non diventa più facile, ma più efficiente: meno tempo speso nella gestione pratica, più tempo dedicato al pensiero vero.

