SharePoint inondato dallo spam: la colpa è di un dominio Stream compromesso

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SharePoint inondato dallo spam: la colpa è di un dominio Stream compromesso


Un vecchio dominio di Microsoft Stream è stato compromesso e utilizzato per mostrare un falso sito Amazon e, come conseguenza, tutte le pagine SharePoint che integravano video del sito includevano contenuti spam. 

Come si legge su Bleeping Computer, il dominio microsoftstream[.]com rimandava a una pagina web simil-Amazon che pubblicizzava un casinò thailandese. Secondo le informazioni di WHOIS, la modifica sarebbe stata effettuata ieri, il 27 marzo.

Per anni Microsoft Stream è stato un servizio di condivisione video per consentire alle organizzazioni di distribuirli sulle applicazioni Microsoft 365. I contenuti, caricati sul dominio compromesso, potevano essere integrati su altri siti web, come quelli creati con SharePoint.

Oggi pomeriggio un utente ha segnalato un sito web sospetto nella nostra intranet che utilizza microsoftstream[.com] ha scritto un utente su Reddit. “Dopo l’analisi, è venuto fuori che il dominio rimanda a un sito web sospetto firmato da ‘Ibiza99’“. Il dominio appartiene ancora a Microsoft, ma qualcuno è riuscito a modificarne il contenuto.

 

Un altro utente su Reddit ha confermato la problematica, spiegando che, analizzando il sito SharePoint aziendale incriminato, ha scoperto che integrava video dal dominio Stream compromesso. Il vecchio dominio è stato dismesso dopo la notizia, impedendo ai siti SharePoint di caricare contenuti spam.

Microsoft aveva invitato i propri clienti a migrare i propri video su Stream sulla nuova piattaforma entro aprile 2024, quando il servizio è stato ufficialmente interrotto.

Non appena la notizia si è diffusa, molti amministratori SharePoint hanno provveduto a eliminare i link dei video legati al dominio sabotato dai cyberattaccanti. Al momento non si hanno dettagli sull’identità del gruppo o dell’attaccante.

Contattata da Bleeping Computer, Microsoft ha spiegato di essere al corrente della situazione e di aver bloccato l’accesso al vecchio dominio per impedire la diffusione di spam. La compagnia non ha però chiarito in che modo il sito sia stato compromesso.



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