Microsoft rilascia patch per 67 bug, di cui uno già sfruttato

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Microsoft rilascia patch per 67 bug, di cui uno già sfruttato


Nell’aggiornamento di sicurezza di giugno Microsoft ha incluso le patch per ben 67 bug, di cui uno già sfruttato dagli attaccanti.

La vulnerabilità in questione colpisce WEBDAV (Web Distributed Authoring and Versioning), un protocollo che estende HTTP per definire in che modo le funzioni di file vengono eseguite tramite HTTP. Il bug consente a un attaccante di eseguire codice da remoto e, sebbene sia necessaria l’interazione utente per sfruttarla, Microsoft ha confermato che la difficoltà dell’attacco è molto bassa.

Microsoft vulnerabilità

A scoprire la campagna che sfruttato il bug sono stati i ricercatori di Check Point Research. In un post sul blog ufficiale, il team ha spiegato che gli attaccanti hanno usato un file .url tramite una mail di phishing per sfruttare la vulnerabilità ed eseguire un malware da un server WEBDAV controllato da essi.

Dietro l’attacco ci sarebbe il gruppo APT Stealth Falcon, conosciuto anche come FruityArmor. La gang ha distribuito il già noto Horus Agent, una backdoor in grado di raccogliere informazioni sul dispositivo e sui processi in esecuzione, oltre che di scaricare file dal server C2. Obiettivo dell’attacco è stata una compagnia turca del settore della difesa. Secondo i ricercatori di Check Point, il gruppo ha affinato le proprie tecniche per rendere ancora più elusivi i propri attacchi, complicando le analisi di sicurezza.

Degli altri bug Microsoft, 11 sono stati classificati come “critici” e 56 come “importanti”. Uno dei bug più gravi (9.3/10) è quello che colpisce M365 Copilot: si tratta di una vulnerabilità di command injection che consente a un attaccante di ottenere informazioni riservate.

L’altra vulnerabilità critica (9.8/10) colpisce Power Automate e permette a un utente non autorizzato di elevare i propri privilegie compromettere le applicazioni e i servizi connessi.

Tra le vulnerabilità risolte dalla compagnia ce ne sono nove considerate ad alto rischio di sfruttamento. Quattro di queste colpiscono Office e una, in particolare Word. Le altre sono invece presenti nel Windows Common Log File System Driver, in Windows Installer, in Windows Netlogon e in Windows SDK.



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