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Il blackout globale di Cloudflare del 18 novembre 2025: cosa è successo davvero e perché ha colpito mezzo Internet

cloudflare

Il 18 novembre 2025 resterà una data difficile da dimenticare per Cloudflare, uno dei pilastri invisibili ma fondamentali del funzionamento di Internet. Nel primo pomeriggio, milioni di siti e servizi in tutto il mondo hanno iniziato a restituire errori 5xx, rendendo impossibile accedere a piattaforme, applicazioni web, dashboard e sistemi di autenticazione.

Cloudflare gestisce CDN, protezione DDoS, sicurezza applicativa e traffico per una parte enorme del web mondiale: quando i suoi sistemi cedono, gli effetti si propagano ovunque. E questa volta il collasso è stato rapido e globale.

Come è iniziato il problema

Secondo il CEO Matthew Prince, tutto si è innescato alle 12:05 italiane durante un aggiornamento dei permessi di un cluster ClickHouse, un database utilizzato per alimentare vari servizi interni. L’intervento sembrava innocuo, ma ha generato un effetto collaterale inatteso:

Il file, improvvisamente raddoppiato di dimensione, ha superato il limite operativo del componente che lo legge, causando errori interni che si sono riversati su tutta la rete Cloudflare.

12:20 — La rete crolla

Quando il feature file difettoso ha raggiunto abbastanza nodi della rete globale, il core proxy ha iniziato a fallire in modo coerente.

Gli effetti sono stati immediati:

A complicare tutto, anche la pagina di stato di Cloudflare, ospitata su infrastruttura esterna, risultava irraggiungibile proprio nelle stesse ore — una coincidenza che ha inizialmente generato sospetti su possibili attacchi.

Le operazioni di recupero

La rete torna completamente operativa.

Perché un singolo file ha causato un disastro globale

Il blackout ha dimostrato quanto possa essere fragile un’infrastruttura altamente distribuita:

…può diventare un punto di fallimento enorme.

In un’architettura mondiale, una minuscola anomalia può scalare in minuti fino a coinvolgere milioni di servizi.

Cosa farà Cloudflare per evitare incidenti simili

Prince ha annunciato una serie di cambiamenti strutturali:

1. Validazioni più rigide sui file di configurazione

Devono essere trattati come dati provenienti dall’esterno, con controlli formali e blocchi preventivi.

2. Kill switch globali

Per interrompere all’istante la propagazione di un file non valido.

3. Sistemi di errore più intelligenti

Il debugging non dovrà più generare carichi eccessivi nei momenti critici.

4. Revisione dei moduli del core proxy

Per renderli più resilienti a input inattesi e condizioni limite.

Prince è stato diretto:

“È stata la nostra peggiore interruzione dal 2019. Un’interruzione del genere è inaccettabile.”

E ha concluso scusandosi con tutti gli utenti colpiti:

“Siamo profondamente dispiaciuti per i problemi causati oggi a Internet.”

Una lezione sulla fragilità del Web moderno

Il blackout del 18 novembre mette in luce un aspetto spesso ignorato:
gran parte di ciò che consideriamo “Internet” dipende da pochi colossi infrastrutturali.

Quando uno di questi pilastri vacilla, anche solo per pochi minuti, il mondo digitale si ferma.

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