Guerra elettronica nei cieli: l’aereo di Ursula von der Leyen “accecato” dal GPS in Bulgaria

Un episodio degno di un film di spionaggio ha coinvolto nei giorni scorsi la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Durante l’avvicinamento all’aeroporto di Plovdiv, in Bulgaria, il jet che la trasportava ha perso improvvisamente tutti i riferimenti satellitari, rimanendo senza il segnale GPS.

Secondo quanto confermato dalla Commissione europea e riportato dal Financial Times, si è trattato di un caso di jamming, ovvero di interferenza deliberata sul segnale GPS. Le autorità sospettano una responsabilità di matrice russa, mentre Mosca ha prontamente smentito qualsiasi coinvolgimento.

Atterraggio “alla vecchia maniera”

Il velivolo, decollato da Varsavia e diretto a Plovdiv per una visita ufficiale, ha sorvolato l’aeroporto per circa un’ora. Solo successivamente l’equipaggio ha deciso di procedere a un atterraggio manuale, utilizzando mappe cartacee e il supporto dei controllori di volo a terra.

L’episodio non ha avuto conseguenze gravi, ma rappresenta un campanello d’allarme: in un mondo sempre più dipendente dal digitale, la vulnerabilità delle infrastrutture satellitari diventa un punto debole evidente.

Perché è importante

Non è la prima volta che episodi di disturbo elettronico vengono segnalati lungo i confini orientali dell’Europa, ma il fatto che sia stato coinvolto l’aereo della presidente della Commissione europea ha sollevato grande preoccupazione. Per molti osservatori, si tratta di un chiaro esempio di guerra ibrida, in cui strumenti tecnologici vengono usati per inviare messaggi politici e strategici.

La vicenda mette in luce una domanda cruciale: quanto siamo preparati a un futuro in cui la guerra elettronica diventa parte integrante delle tensioni geopolitiche?

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