Uno studio analizza il mercato nero delle vulnerabilità per individuare quelle più “gettonate” nel settore del cyber crimine.
Gli esperti di sicurezza lo ripetono da tempo: il mondo della pirateria informatica ha subito una metamorfosi che lo ha portato a un livello di professionalizzazione tale da rappresentare un vero e proprio sistema commerciale, con tanto di filiere e rapporti di partnership tra i vari soggetti che si muovono nel sottobosco del Web.
A definire un quadro più preciso di come sono strutturate le dinamiche di questo “mondo sommerso” arriva uno studio elaborato da Trend Micro e illustrato da Mayra Rosario Fuentes nel corso della RSA Conference 2021.
Intitolata “Tales from the Underground: The Vulnerability Weaponization Lifecycle”, la ricerca accende I riflettori sulle modalità con cui le falle di sicurezza si trasformano in exploit e su come questi vengano distribuiti all’interno della rete che coinvolge i cyber criminali.
I dati illustrati dalla ricercatrice sono estremamente interessanti e permettono di mettere a fuoco le preferenze dei pirati informatici, definendone di conseguenza le tendenze a livello di strategia.
Tra gli elementi rilevanti c’è, per esempio, il fatto che gli attacchi “vecchio stile”, quelli cioè che fanno leva sull’uso di allegati e in particolare dei documenti Office, non hanno perso il loro appeal. Secondo lo studio, infatti, rappresentano il 52% del mercato degli exploit.