Crescono le truffe ai danni dei consumatori, preoccupano quelle basate su IA. Il report di Bitdefender
I consumatori continuano a essere colpiti molto duramente dalle truffe informatiche e quelle basate su IA sono le più preoccupanti: a dirlo è il Consumer Cyber Security Survey 2025, report di Bitdefender che ha analizzato le abitudini e le preoccupazioni di oltre 7.000 consumatori in Australia, Francia, Germania, Italia, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti.
Nel dettaglio, il 14% degli utenti coinvolti ha affermato di aver subito una truffa lo scorso anno e un altro 4% non ne è sicuro. Gli Stati Uniti contano il maggior numero di vittime di truffe con il 17%, seguiti dal Regno Unito (16%) e dall’Australia (16%). L’Italia ha registrato invece il 12%; infine, la Francia conta il tasso più basso con l’11%. Il report evidenzia che, basandosi su una perdita media di 545 dollari (circa 470 euro), lo scorso anno i consumatori hanno perso oltre 534.000 dollari (circa 460.000 euro), considerando solo gli utenti coinvolti nel sondaggio.
I consumatori sono particolarmente preoccupati dall’uso dell’IA nelle truffe: gli utenti temono soprattutto i deepfake (37%), seguiti dallaperdita di lavoro(30%) e dalladiffusione di disinformazione. L’analisi di Bitdefender evidenzia però una differenza generazionale riguardo i timori legati all’IA: quasi la metà delle persone con più di 55 anni (46%) è preoccupata dalle truffe ottimizzate dall’IA rispetto a solo un terzo dei millenial (34%).

Dal report emerge che i social media sono il canale principale utilizzato dai criminali informatici per le truffe (34%) ai danni dei consumatori, superando le email (28%), le telefonate (25%), gli SMS (24%) e le pubblicità online (21%). Il dato è strettamente legato al numero di account online che gestiscono i consumatori: secondo quanto riportato da Bitdefender, in media gli utenti gestisconocinque account, con quasi due terzi degli intervistati che ne gestiscono almeno tre.Circa un terzo (32,8%) dispone di 3–5 account, mentre il 32,4% ha 6–9 account.
L’analisi di Bitdefender mette anche in luce delle criticità dal punto di vista della sicurezza che mettono ancora più a rischio i consumatori. È emerso per esempio che il 37% degli intervistatitiene una copia scritta delle proprie password e il32% utilizza la stessa password per diversi account. A livello di Paesi, gli intervistati italiani (41,6%) sono tra i più propensi a tenere copia scritta delle password.
Parallelamente, solo il 27% utilizza un gestore delle password, il 16% si affida all’inserimento automatico del browser e il 13,6% utilizza la funzione di inserimento automatico della password di Apple.
Un altro aspetto critico è che quasi la metà (48%) degli intervistati accetta tutti i cookie in automatico, mentre solo il 36% li gestisce manualmente; il 16%, invece, li rifiuta tutti. Il 75% ha affermato di non leggere o di leggere solo superficialmente i termini di privacy prima di accettarli. “Tali comportamenti espongono i consumatori a rischi per la privacy e la sicurezza, poiché i cookie possono consentire la profilazione, lo sfruttamento dei dati e persino la violazione delle sessioni” si legge nel report.
Infine, dall’analisi emerge che la sicurezza mobile e dei dispositivi viene spesso trascurata: il 48% dei consumatori intervistati non usa una soluzione di sicurezza di una terza parte sul proprio smartphone, pur eseguendo transazioni sensibili. La situazione non migliora con altri dispositivi: il 58% non protegge i propri computer e l’82% afferma lo stesso per i propri tablet. Quasi il 10% degli intervistati, inoltre, ha ammesso di utilizzare i dispositivi aziendali per transazioni finanziarie personali.
“I risultati del sondaggio mettono in luce la crescente importanza della sensibilizzazione alla sicurezza informatica a fronte dell’aumento della frequenza e della complessità degli attacchi contro i consumatori nell’era dell’IA” ha affermato Ciprian Istrate, senior vice president of operations, Consumer Solutions Group di Bitdefender. “Bitdefender è stata tra le prime a utilizzare l’IA per contrastare la criminalità informatica, ma oggi i pirati informatici la sfruttano a loro volta per rendere gli attacchi ancora più sofisticati. Password efficaci, gestione consapevole dei cookie e soluzioni di sicurezza affidabili possono contribuire notevolmente a ridurre i rischi. I criminali informatici sono inesorabili, ma la sensibilizzazione e gli strumenti giusti permettono ai consumatori di difendersi“.
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