Il mio progetto nasce in una piccola frazione della meravigliosa terra sconosciuta del Canavese, precisamente nel posto più buio e umido che potessi immaginare: una vecchia stalla di un cascinale sperduto nel nulla. Forse è proprio da questo contesto che è nata la necessità di dare vita a Bolena, dalla voglia di portare glitter e glam anche in un posto che, a prima vista, sembrava essere tutto tranne che adatto a qualcosa di bello. (Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori, cit.)
Ho sfruttato il tempo che la pandemia mi ha dato, un tempo dilatato e apparentemente senza fine, per ritrovarmi in quel cascinale, per sperimentare e cercare il mio sound. È stato un tempo prezioso, un periodo in cui ho potuto ascoltarmi e conoscermi musicalmente, perché arrivavo da mondi e ascolti completamente diversi. Ho ascoltato di tutto: AC/DC, Beatles, Vulfpeck, Baustelle, Ornella Vanoni, Patty Pravo, Pino D’Angiò, Chaka Khan, Grace Jones e tanti altri.
Le mie canzoni nascono in modo istintivo, spesso da una melodia o da un’incastro di basso e batteria che mi prende subito allo stomaco (- perché il basso e la batteria sono la mia artiglieria – un motto un po’ tamarro che mi sono preso in prestito). Dopo di che, tutto si sviluppa molto naturalmente.
Non so dire con precisione quando ho capito che la musica sarebbe diventata il mio centro, forse è stata una necessità nata dai pochi stimoli di queste lande meravigliosamente tristi e desolate. Ecco perché c’è sempre un po’ di malinconia e nostalgia che si insinua in molte delle mie canzoni. Fare musica per me è sia un’esperienza personale, una valvola di sfogo (a volte quasi terapeutica), che un atto di condivisione con chi mi sta davanti. La cosa più potente che esista è il flusso di energia che si crea tra me e chi mi ascolta: in quel preciso istante, si genera un canale di emozioni che condividiamo, dalle più belle e intense a quelle più malinconiche e struggenti.
Penso che la mia evoluzione artistica possa essere rappresentata da una palla stroboscopica che gira incessantemente in una vecchia dance hall degli anni ’80, con i bellissimi divanetti in velluto e la moquette che trasuda umidità, un po’ come i muri della mia sala prove, giusto per chiudere il cerchio.
King of Provincia è un progetto editoriale per la community di RockitPRO. Con la sua prima edizione, a fine 2024, una giuria di professionisti della musica ha selezionato 16 progetti da tutta Italia, come questo, che vi racconteremo sulle pagine di Rockit per fare emergere un mondo di artisti che lontano dai grandi giri della discografia portano valore alla musica (e dare il giusto spazio alle tante scene locali che compongono un mosaico di passione e talento). Uno di loro andrà in tour in tutta la penisola. Abbonati a Rockit PRO per partecipare all’edizione 2025 di KING OF PROVINCIA.
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L’articolo Malinconia e Glitter: un viaggio nelle terre sconosciute del Canavese di Giulia Iannone (Bolena) è apparso su Rockit.it il 2025-02-05 13:36:00