tutto così misero, tutto così irresistibile

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Ancora prima di cliccare sul link, ho già inoltrato il video a un paio di contatti in rubrica. È giovedì sera, sono a casa nel mio momento di immersione settimanale per capire cosa finirà nel nostro bollettino delle uscite, quando mi prendo un attimo di stacco per scrollare il telefono. Ed è mentre recupero i messaggi di un canale su Telegram che parla di attualità in chiave ironica che mi trovo davanti una scritta rosa glitterata su sfondo nero. È uscita Chiara di Tony Effe, già terzo (forse pure quarto) capitolo di un dissing con Fedez che fino a qualche giorno fa manco esisteva. E io sono lì, catturato da questa pantomima all’incirca come una testuggine con la plastica delle lattine di birra. Con la differenza che io, in questo botta e risposta da prima media, ci sguazzo che è un piacere.

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Lo accetto, non senza un pizzico di vergogna: vorrei poter dire che mi sto guardando il Decalogo di Kieslowski, o che sto finalmente finendo quel libro di Martin Amis che ho sul comodino da un anno, e invece sono lì, a canticchiare “Chiara dice che mi adora” e a reagire con un tanto immediato quanto straniante “Wooooooooo” quando Tony se ne esce con “I tuoi migliori amici devi pagarli, hai fatto i figli solamente per postarli“. E anche adesso, mentre sto scrivendo queste parole, Fedez ha già annunciato la contro-contro-risposta, Allucinazione collettiva, dove sembra ne abbia anche per Chiara Ferragni (un suo audio è stato inserito proprio nella precedente diss track di Tony in cui sembra dire che Fedez abbia provato a compare ascolti su Spotify. E chissà come se la vive Niky Savage che è stato ignorato nella faccenda come Barone da Inzaghi in Italia-Repubblica Ceca nel 2006, chi si aggiungerà alla mischia, quanto andrà avanti sta storia.

Prima facciamo un po’ di ordine, che qua ci sarà ben qualcuno che riesce a essere impermeabile a queste scaramucce tra privilegiati (vi invidio da morire): a scagliare la prima pietra è stato appena qualche giorno fa, che, ospite al 64 Bars di Redbull – proprio come era successo tra Salmo e Luché l’anno prima –, ha lanciato un paio di poco velate frecciatine a Fedez. Senza dilungarci troppo in analisi al riguardo, ve lo lasciamo qua sotto per recuperare i riferimenti incriminati. Quello che mi sento di dire è che Tony non è esattamente Kendrick Lamar, quindi la diss track non è che brilli per incastri pazzeschi o rime col botto, anzi. Però, evidentemente, ha fatto quello che doveva per scatenare una reazione.

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A stretto giro sono arrivate le risposte prima di Niky Savage, feat. di Fedez nel suo ultimo brano Di Caprio, tirato in mezzo dall’ex DPG dicendo che è la sua versione più brutta, e quella di Fedez stesso, in un video talmente curato che un po’ viene il sospetto che questa storia, come sostiene la mia coinquilina, sia tutta costruita. Anche qua non è che abbiamo l’Ice Cube di No Vaseline, per quanto siano parecchi i commenti che celebrano il ritorno del “vero Fedez” sotto al video. Senza contare che la marchettata finale alla Boem, bibita lanciata assieme a Lazza, fa veramente pensare che tutto il mondo non sia un palcoscenico, come diceva Shakespeare, ma il set di uno spot pubblicitario.

E arriviamo quindi a Chiara, personalmente la mia puntata preferita di questo gioco a specchio riflesso tra milionari. In brevissimo: Tony tira in ballo Chiara Ferragni, i figli di lei e Fedez, rinfaccia a quest’ultimo di pippare quanto lui, fa lezioncine morali sulla famiglia da patria potestà più una serie di accuse che farebbero sembrare Vittorio Feltri un faro del femminismo italiano, il tutto su un ritornello catchy a dir poco e con un paio di rime che, per quanto non incredibili, fanno il loro effetto (quella sullo sharenting citata all’inizio, per esempio).

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Quello che mi consola (o mi terrorizza, non lo so ancora) è che come me sono milioni a seguire questa polemichetta in musica che non ha niente di edificante. La valanga di views fatte da ogni passaggio della querelle è qualcosa da far impallidire, siamo un esercito di pettegoli nati che si muovono come uno sciame d’api verso l’obiettivo. Che, in questo caso, corrisponde a video pieno di insultini in rima tra gente che spende più soldi in un weekend di quanti ne potrò vedere io in quattro vite.

Appena qualche settimana prima, una vicenda che non c’entrava niente con questa mi aveva preso anima e corpo, e come me parecchia gente di ogni età, genere, professione e religione: Sangiuliano-Boccia, il capolavoro finale sfoderato dall’ormai ex ministro alla cultura durante il suo periodo al governo. La storia è nota: Maria Rosaria Boccia, sedicente collaboratrice del ministero, pubblica con orgoglio la notizia di essere stata nominata come “Consigliere del Ministro per i Grandi Eventi”. Il ministero nega, Boccia insiste, inizia a tirare fuori video, telefonate, mail, registrazioni, Sangiuliano si difende come può, Boccia rincara la dose, finalmente Sangiuliano ammette di aver avuto una relazione extra-coniugale con Boccia, si dimette, e ancora avanti in una spirale di delirio da commediola anni ’70. Di cui ho fatto di tutto per non perdermi neanche mezzo passaggio mentre si stava consumando.

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E chissenefrega se questa ha preso soldi pubblici o no, non ci interessa se abbia avuto accesso a informazioni riservate: noi siamo lì a captare ogni nuovo movimento di questo titano di merda per il gossip, le corna, l’adulterio, la morale predicata e poi gettata alle ortiche, senza che niente possa distogliere la nostra attenzione. E sì che di cose su cui dovremmo concentrarci ce ne sono, come il ddl sicurezza approvato nelle scorse ore proprio da quel governo lì, ma non ha senso fare dello spicciolo benaltrismo: l’essere umano funziona così, tanto che faccio fatica a credere a chi sostiene di fregarsene totalmente.

Ed è qua che sta la fregatura. Sarebbe bello riuscire a slegarsi in uno slancio buddhista dalle zuffe di questa vita terrena, isolarsi come il Dr. Manhattan su Marte, ma c’è in questi scontri tra personaggi pubblici qualcosa di atavico che ci cattura. Che poi è il motivo per cui anche qualche insospettabile si guarda Temptation Island la sera, per cui il wrestling ha frotte di pubblico che guardano bestioni che fingono di menarsi, per cui Sgarbi è sempre invitato a dare la sua opinione sbraitante su qualsiasi argomento. Proiettare gli scazzi di tutti i giorni in una dimensione pubblica di questo tipo lo trasforma in intrattenimento puro: i più radicali riusciranno a non farsi investire, noi comuni mortali rimarremo ancora un po’ qua, a seguire questo ping pong di cui razionalmente non dovrebbe fregarci nulla, ma che emotivamente non vuole saperne di uscire da noi. E quindi ci sentiamo tra qualche ora, alla prossima droppata.


L’articolo Fedez vs. Tony Effe: tutto così misero, tutto così irresistibile di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2024-09-20 13:36:00



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