Ozzy Osbourne è morto a 76 anni: addio al Principe delle Tenebre del rock e metal

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Ozzy Osbourne, iconico frontman dei Black Sabbath e figura centrale nella nascita dell’heavy metal, è morto all’età di 76 anni. La notizia è stata confermata dalla sua famiglia, segnando la fine di una delle carriere più leggendarie della storia del rock.

Con la sua voce inconfondibile, i lunghi capelli neri e gli occhiali da sole rotondi, Osbourne non è stato solo un musicista, ma un simbolo culturale. Dagli esordi cupi con i Black Sabbath fino alla fama globale grazie al reality The Osbournes, la sua influenza ha attraversato intere generazioni.

L’inventore dell’heavy metal

Nel 1969, Osbourne fonda i Black Sabbath e cambia per sempre la storia della musica. I testi oscuri, i riff distorti e le atmosfere apocalittiche diventano il marchio di fabbrica di un genere nuovo: l’heavy metal.

Brani come Paranoid, Iron Man e War Pigs sono diventati inni di culto, mentre album come Master of Reality e Vol. 4 hanno tracciato la via per centinaia di band future.

Una carriera solista tra classici e sperimentazioni

Dopo l’uscita dai Black Sabbath nel 1979, Ozzy inizia una lunga e prolifica carriera da solista, collaborando con musicisti entrati nella leggenda come Randy Rhoads, Zakk Wylde e Jake E. Lee.

Dischi come Blizzard of Ozz e No More Tears dimostrano la sua capacità di reinventarsi, mescolando hard rock, metal classico e sonorità più moderne, senza mai perdere la sua identità.

Shock e spettacolo: il pipistrello e oltre

Ozzy è stato anche un provocatore unico nel suo genere. Il suo gesto più celebre resta il famigerato morso alla testa di un pipistrello nel 1982, durante un concerto, convinto fosse un giocattolo di gomma.

Da quel momento, la sua reputazione di artista imprevedibile e teatrale si è consolidata: ogni live era uno spettacolo, un rito, un’esperienza viscerale.

Star televisiva (quasi) per caso

Nei primi anni Duemila, Osbourne torna alla ribalta come protagonista del reality The Osbournes, trasmesso da MTV. Insieme alla moglie Sharon e ai figli Jack e Kelly, diventa una star della TV ammirata anche da chi non conosceva la sua musica.

La sua ironia, fragilità e umanità conquistano un nuovo pubblico, facendo di lui un’icona pop.

L’ultimo saluto a Birmingham

Il 6 luglio 2025, Ozzy è tornato sul palco nella sua città natale, Birmingham, per un ultimo concerto insieme ai membri storici dei Black Sabbath: Tony Iommi, Geezer Butler e Bill Ward.

Debilitato dalla malattia di Parkinson, ha cantato quasi sempre seduto, ma il pubblico lo ha sostenuto fino all’ultima nota. Cori, applausi e lacrime hanno accompagnato quella che ora sappiamo essere stata la sua vera ultima esibizione.

Un’eredità eterna

Ozzy Osbourne ha trasformato il rock, influenzando artisti di ogni epoca. Il suo stile, i suoi temi oscuri e la sua voce hanno contribuito a costruire non solo un genere musicale, ma un immaginario collettivo.

Dai Metallica agli Slipknot, dai Ghost fino alla scena metal underground, ogni nota pesante porta con sé un po’ della sua eredità.

Ozzy è stato molto più di un cantante. È stato un mito vivente, un “Principe delle Tenebre” che ha fatto della sua follia un’arte. E il suo grido—tra paura, ribellione e libertà—continuerà a echeggiare ovunque ci sia una chitarra distorta.

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