Manca sempre meno alla finale di Palchibelli 2024, il contest di Ostello Bello in collaborazione con Tuborg e Rockit che ha fatto suonare la bellezza di 36 artisti attraverso tutta l’Italia. Venerdì 6 dicembre arriva l’atto conclusivo, con i 4 finalisti – Nearby Planets, Chris Obehi, Spiriytus96 e Gioia Lucia, che vi raccontiamo qua – carichissimi per cercare di portarsi a casa la vittoria. Oltre a loro, quest’edizione ha anche una bellissima sorpresa: la presenza di Motta, che si esibirà come ospite nel corso della serata. Appuntamento all’Ostello Bello di via Medici, a Milano, alle ore 20:30, vola qua per prenotare il tuo posto (è gratis!).
Avere Motta a impreziosire questo evento è un’occasione imperdibile, visto che è un grande cantautore e che ha proprio nel live la sua forma più intensa, come dimostra anche il suo recente progetto discografico Suona! Parte 1. Trattandosi di un ospite così di pregio, non potevamo fare a meno di scambiarci qualche chiacchiera.
I live di Suona! sono qualcosa di assolutamente inedito e molto coinvolgente. Con quali obiettivi eri partito? Cosa hai capito fin qua suonando “in questo modo”?
L’idea era quella di non avere un computer sul palco, lavorare solo attraverso loop di elettronica e non usare le sequenze. Penso che in un momento storico come questo far capire allo spettatore cosa si fa su un palco renda tutto più sincero, anche correndo il rischio di sbagliare. La perfezione non è una cosa che mi interessa e avere accanto a me musicisti pazzeschi mi ha aiutato ad avere questo tipo di coraggio. È questo che ha fatto avvicinare le persone.
Com’è cambiato con gli anni il tuo rapporto con il pubblico durante i live?
Con questo tour mi sono ricordato di quello che facevo anni fa. Stare su un palco con una “famiglia” come Giorgio, Robi e Cesare mi ha fatto capire quanto sia importante il concetto di band e di quanto sia bello condividere la musica insieme agli altri. E quando ti senti forte anche nelle tue fragilità sei pronto a far vedere al pubblico chi sei. Non avevamo il palco, avevamo le persone attaccate a noi, alcuni suonavano. Era un’interazione bellissima che in questi anni spesso mi è mancata.
Da quanto non suonavi in un posto “piccolo” come Ostello Bello? Che valore hanno locali di questo tipo per te? Cosa suonerai?
È successo un anno fa che mi sono iscritto ad un open Mic a Porto per fare due pezzi davanti a 10 persone che non avevano la più pallida idea di chi fossi. È stato meraviglioso. Ho suonato ovunque in questi anni e la fortuna di aver avuto tantissimi locali che facevano musica dal vivo per emergenti è stato importantissimo per la mia crescita personale. Non so cosa suonerò sinceramente, perché in questo tipo di situazioni mi piace non seguire una scaletta.
Che consiglio daresti a chi è un emergente, come gli artisti che si esibiranno durante la finale dell’evento?
Una volta Caterina Caselli mi disse una cosa importantissima: è meglio non fare cose che vanno di moda, perché la moda passa. Cercate di fare quello che vi piace e che vi appaga, perché quello che scrivete non saranno solo canzoni, ma sensazioni che dovrete difendere per tanto tempo.
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L’articolo Motta vuole vedervi fare ciò che vi piace di Redazione è apparso su Rockit.it il 2024-12-03 14:59:00