Le più brutte versioni spagnole di canzoni italiane

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C’è un legame stretto tra la musica italiana e il pubblico spagnolo, per qualche motivo che va a perdersi nella notte dei tempi. Lo vediamo ogni anno, con il pezzo di turno che dalla nostra hit parade viene tradotto in spagnolo per essere lanciato verso la penisola iberica, con la speranza che da lì possa seguire la rotta dei conquistadores e arrivare fino al Sudamerica. I risultati spesso ottengono una buona risposta, nonostante non siano rare le volte che venga da pensare che bastasse e avanzasse l’originale, senza che altre orecchie dovessero subire il trattamento Lodovico già toccato a noi.

Il punto è che l’elenco è davvero, davvero, ma davvero lungo. Si va da Alessandra Amoroso a Gianluca Grignani, dai Ricchi e Poveri ai Negramaro, da Eros Ramazzotti ai Lunapop, fino agli ultimissimi esempi di Rose Villain, dove la sua Come un tuono diventa Como un trueno, e Andrea Bocelli, che rispolvera per l’occasione la sua Vivo per lei trasformata in Vivo por ella. Visto che non c’è modo di frenare questo processo ormai ben più che avviato, abbiamo deciso di fare il punto della situazione con una lista di alcuni dei casi più discutibili. Nella speranza che da Madrid possa arrivare il perdono.

Baby K, Giusy Ferreri – Roma Bangkok

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Poteva un tormentone così cosmopolita non cercare di ampliare i propri orizzonti e azzannare il mercato estero? Il volo Roma – Bangkok pilotato da Baby K e Giusy Ferreri fa un evitabile scalo a Madrid, con un riadattamento in spagnolo dove rimane tutto pressoché uguale. Peccato per l’occasione persa di non convertire le città nostrane in luoghi più consoni con la lingua cantata, ma evidentemente i direttori del doppiaggio hanno fatto i loro dovuti ragionamenti al riguardo che non ci sentiamo di questionare troppo (a differenza del brano di per sé).

Il Volo – Grande amore

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Ve lo ricordate, no? E come dimenticarselo, d’altronde: Grande amore entrava nelle case dagli italiani dal palco di Sanremo più o meno con la stessa delicatezza con cui Vittorio Sgarbi affronta un dibattito televisivo, con quel ritornello molestissimo che esplode implacabile tanto da sembrare più una minaccia che una dichiarazione d’amore. Un amore così grande che è partito per conquistare l’Europa meridionale, cosa per cui comprensibilmente i nostri cugini spagnoli potrebbero essere ancora abbastanza risentiti.

Marco Masini – Vaffanculo

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Ci sono parole che non si possono tradurre dall’italiano a un’altra lingua, non c’è modo di adattarle senza perdere quelle sfumature di significato che hanno nella loro versione originale. Vaffanculo, con tutta quella potenza caricata dalla doppia F che porta dritto alla meta meno ambita, rientra nella categoria: per questo motivo Masini non poteva pensare di trovare un corrispettivo al momento di adattare uno dei suoi brani più iconici in spagnolo, finendo per lasciarlo così. L’effetto è abbastanza straniante.

Gigi D’Alessio, Anna Tatangelo – Un nuevo beso

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Un duetto che unisce il melodramma del neomelodico con il pathos delle soap opere messicane, per un risultato quasi ipnotico. La macchina da guerra D’Alessio-Tatangelo prova ad accendere lo spirito borbonico trasformando uno dei pezzi più celebri del cantautore in spagnolo, perché anche buona parte del mondo possa godere di quelle famigerate domeniche estive dal clima himalayano. 

Rose Villain, Blessd – Como un trueno

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Viste la ritmica latina e le chitarre suadenti, potevamo aspettarci che Come un tuono, uno degli ultimi singoli di Rose Villain, subisse la conversione ispanica. Qualcosa di inevitabile e di cui avremmo onestamente potuto fare a meno al tempo stesso. A duettare con Rose al posto di Guè troviamo Blessd, musicista colombiano che evidentemente ha conosciuto la cantante nostrana mentre subiva lo stesso trattamento cromatico ai capelli. 

Sangiovanni, Aitana – Mariposas

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Nel grande processo trasformativo avvenuto alla serata delle cover di Sanremo degli ultimi anni, diventata un grande pastiche autocelebrativo che poco c’entra col voler omaggiare la canzone italiana, Sangiovanni che fa una cover di un suo pezzo – peraltro portato su quello stesso palco qualche anno prima – con la cantante spagnola Aitana è stato un discreto salto carpiato di narcisismo. Il brano era già stato pubblicato due estati prima, a stretto giro con la versione originale, con un ritornello dal testo romantico cantato con una inspiegabile vena di ostilità addosso.

Fred De Palma, Ana Mena – Se illuminaba

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Fred De Palma e Ana Mena, i Bonnie & Clyde di questa classifica, che insieme hanno messo a segno diversi brani in collaborazione. Come Se illuminaba, perché evidentemente la sua versione in italiano non era sufficientemente latina. Un po’ come il “more cowbell” di un vecchio sketch del Saturday Night Live. Anche il video ha una dose di trash abbastanza violento, per cui premere play con doppia cautela.

Marco Carta – Casualmente miraste

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Ben prima di quella brutta storia della Rinascente (da cui è poi stato assolto), Marco Carta era “solo” uno dei rappresentanti dello strapotere di Amici durante gli anni ’00. Da qui il tentativo di fargli spiccare il volo anche in terra iberica, con diversi singoli pubblicati in spagnolo, di cui il primo è l’adattamento di Mi hai guardato per casoCasualmente miraste. Da segnalare nel ritornello il passaggio “gritaría, lucharía, por…”, che alle menti più maliziose rimanderà un’esclamazione inequivocabile, ma che nel brano si chiude con “… ti todo lo daría”. 

Ligabue – Esta noche

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Anche il Liga è caduto nella tentazione di trasformare la provincia emiliana in quella andalusa, ma il risultato finale è quantomeno surreale. Mario rimane Mario e non un più esotico José o Carlos, così come è sempre Neil Young a passare alla radio, mentre la voce profonda di Ligabue si trova alle prese a raccontare questa fantomatica notte iberica che convince ben poco.

Laura Pausini, Tiziano Ferro – No me lo puedo explicar

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Arriviamo al mostro finale dei cantanti italiani amati dagli spagnoli. Laura Pausini e Tiziano Ferro hanno già un pubblico notevole all’estero, soprattutto in Sudamerica, figurarsi quindi quando si trovano assieme a duettare sullo stesso brano. La scelta cade su Non me lo so spiegare, che è un po’ quello che ci viene in mente quando ci chiediamo perché ancora tutto questo processo di traduzione continui imperterrito a succedere.

 


L’articolo Le più brutte versioni spagnole di canzoni italiane di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2024-09-04 14:26:00



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