Ce li chiede l’Europa

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Il locale è all’angolo tra Rue Franklin e Rue Le Corrège, nel cosiddetto quartiere europeo di Bruxelles, nella zona est della città. A meno di dieci minuti a piedi da lì c’è palazzo Berlaymont, dove ha sede la Commissione europea, per cui chissà che il Gentiloni di turno non passi da quelle parti all’occorrenza per bersi un calice di vino o ascoltarsi uno degli eventi organizzati al suo interno. Stiamo parlando di Piola Libri, posto che è molto più di una libreria italiana in Belgio.

Si tratta di un luogo che è diventato un piccolo porto sicuro per gli expat italiani che bazzicano da quelle parti, un’enoteca con libreria che organizza diversi incontri con autori e, soprattutto, concerti – sia all’interno del locale stesso che in alcune venue sparse per la città – con un sacco di artisti italiani che sono passati da quelle parti. E stiamo parlando di nomi anche parecchio importanti, come Vinicio Capossela, Massimo Zamboni dei CCCP, Subsonica, Nada, Daniele Silvestri e molti altri ancora.

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La storia comincia nel 2007, come ce la racconta Jacopo Panizza, uno dei gestori del locale. “Il mio socio Nicola Taricco voleva aprire una libreria in cui poter fare piccoli eventi. Sul perché proprio a Bruxelles, lui dice sempre: ‘Stavo andando ad Amsterdam e mi si è rotta la macchina…'”. In effetti Bruxelles non è un polo turistico così gettonato, ma con unacomunità di italiani abbastanza ampia, a cui si aggiungono tutte i belgi che hanno imparato ad appassionarsi all’attività organizzate da Piola Libri. “Abbiamo una clientela molto variegata: molti dei nostri visitatori sono italiani che vivono a Bruxelles, sia expat temporanei che residenti di lungo periodo, che trovano nel nostro locale un punto di riferimento culturale e un legame con il proprio paese e comunità. Tuttavia, abbiamo anche un numero elevato di clienti internazionali, sia belgi che di molte altre nazionalità, che si sono appassionati al nostro locale e alla nostra offerta di eventi”.

Guccini ospite di Piola Libri

L’idea del posto è fin da subito quella di promuovere la cultura italiana fuori dai canali istituzionali. Oltre alle presentazioni di libri con gli autori, basta poco tempo perché Piola Libri intercetti anche artisti più o meno conosciuti della scena indie/alternativa. “Volevamo creare uno spazio culturale dinamico e multifunzionale, offrire qualcosa di più di una semplice libreria e enoteca, un luogo dove le persone potessero vivere esperienze culturali uniche e condividere la loro passione per la musica e l’arte in un ambiente intimo e accogliente”. Così il salotto di Piola Libri diventa teatro di numerosi eventi, riuscendo da lì ad ampliarsi e ad appoggiarsi ad altri spazi sparsi per la città per mettere in piedi show con una capienza più importante della sessantina di posti che possono stare all’interno della (non solo)libreria.

Per esempio, tra i prossimi live in programma ci sono i Marlene Kuntz a settembre, mentre a ottobre arrivano i Tre Allegri Ragazzi Morti, Willie Peyote e pure lo spettacolo comico di Luca Ravenna. “La comunità italiana a Bruxelles è molto vivace e coesa. Bruxelles ospita un numero significativo di italiani, sia expat che lavoratori internazionali, che hanno creato una rete solida e ben integrata nella vita cittadina. La nostra esperienza suggerisce che un modello simile potrebbe funzionare anche in altre città europee, soprattutto in quelle con una presenza italiana significativa o con una popolazione internazionale e cosmopolita”.

L’interno di Piola Libri

È chiaro come anche chi non conosca affatto la scena italiana possa rimanere catturato da quello che succede dentro e fuori da Piola Libri, che sia fiammingo o vallone poco importa: la ricchezza dell’offerta è talmente ampia e valida che, anche chi dovesse capitare lì per caso, potrebbe trovarsi di fronte a eventi notevoli. Come alcuni di quelli più memorabili ricordati da Jacopo: “Guccini è passato due volte da noi, quella rimane un’emozione incredibile. Poi c’è stato l’anno in cui abbiamo ospitato Venerus, c’era talmente tanta gente che ha fatto un doppio set, ero fuori col megafono a gestire il cambio tra la gente che aveva già visto il primo e chi doveva entrare per il secondo. O ancora ricordo un live assurdo dei Pop X, o Daniele Silvestri che ha fatto un concerto improvvisato suonando anche le padelle della cucina”. Magari pure gli Ada Oda, band belga che canta in italiano che ci ha folgorato qualche anno fa, si è definitivamente innamorata della nostra musica passando a uno dei tanti eventi organizzati da Piola.

Nonostante il post-pandemia abbia parecchio alzato i costi per la realizzazione dei live, Piola è riuscita a consolidare la propria presenza in città anche negli ultimi anni e continua indisturbata ad animare la città belga. Recentemente ha aperto Piola Piccola, libreria di seconda mano, ma anche caffetteria e punto di ritrovo per aperitivi ed eventi, una sorta di Piola in versione ridotta. In attesa che arrivi il 2025, quando la Piola compirà 18 anni. “Stiamo organizzando un po’ di cose per festeggiare, ma ancora non riveliamo nulla”, dice Jacopo. Intanto, se siete indecisi se lanciarvi in una carriera nella politica europea, sappiate che avete un bel pro da aggiungere alla lista.


L’articolo Ce li chiede l’Europa di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2024-09-16 10:39:00



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