Quale futuro per Camarda?
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La prima volta non si scorda mai, anche se il debutto non rasenta la perfezione. E nell’album dei ricordi di Francesco Camarda la gara contro il Cagliari, da secondo più giovane titolare del Milan in Serie A, avrà sempre una posizione in bella vista. Del resto non sono gli Under 17 a poter conservare una posto dell’undici base durante un match del massimo campionato italiano negli ultimi 50 anni.
Nove, per la precisione, e l’attaccante rossonero è il terzo per età. Il record assoluto, invece, appartiene dal 1937 ad Amedeo Amadei, in maglia Roma dal primo minuto a 15 anni, 9 mesi e 5 giorni (dieci giorni in meno di Gianni Rivera, nda). Suo fu anche il primato di miglior debuttante in assoluto prima che il titolo passò prima a Pietro Pellegri (Genoa nel 2016) e poi a Wisdom Amey (Bologna nel 2022).
Serie A: titolari più giovani anni ’90
Davanti a Camarda c’è anche un suo coetaneo, Honest Ahanor, lanciato da Alberto Gilardino per presidiare la fascia sinistra del Genoa al cospetto della Juventus, nel recente incrocio al Ferraris. Che si apra un’altra parabola felice per il lancio di giovani come lo furono gli anni 90′? Quel decennio fu lo start, ad esempio, per le carriere di Gianluigi Buffon, Antonio Cassano, Francesco Totti e Nicola Ventola, tutti lanciati dal calcio di inizio di un match di Serie A prima della maggiore età.
Nelle medesime condizioni ma da diciottenni troviamo Alessandro Nesta, Gennaro Gattuso, Marco Delvecchio, Francesco Coco, Marco Di Vaio e Andrea Pirlo, giusto per ricordare qualche nome che ha vestito pure l’azzurro Nazionale, in molti casi portandolo sul tetto del mondo.
Serie A: stranieri titolari più giovani
Per quanto riguarda gli stranieri in cima alla lista c’è Stephen Appiah. Il ghanese fu inserito nella parte alta della distinta da Alberto Zaccheroni e impiegò meno di un’ora a fornire pure il suo primo assist in A. Era l’aprile del 1998 e da allora nessun altro ha iniziato una gara di lega con meno di 17 anni, 3 mesi e 18 giorni. Giocò per altri 5 club in massima divisione italiana, fra cui la Juventus, ma senza raggiungere i numeri che ci si aspettava ad inizio carriera.
Stephen Appiah
La carriera
Dal Ghana alla Serbia
Un po’ come successo a Pierre Womé e Mohamed Kallon, che vantano presenze anche con l’Inter e, almeno il difensore, titolo di prestigio (due Coppe d’Africa e un oro olimpico). Del resto è più facile svanire nel nulla che confermarsi. Vi ricordate dell’albanese Angelo Ndrecka e del camerunese Augustine Simo? Bene, sono gli stranieri titolari numero 2 e 3 per precocità. Oggi il primo fatica a trovare spazio in Serie C con la Virtus Entella, il secondo si è ritirato dopo un percorso che ha avuto il picco in Svizzera, fra primo e terzo livello.
Serie A: esordienti minorenni e valori di mercato
Esiste, però, un rovescio della medaglia, quando esordire non è solo un regalo ma un assaggio delle qualità da scoprire negli anni. C’è chi ha raggiunto status importanti come Alessandro Bastoni, arrivato ad un valore di mercato di tutto rispetto: 70 milioni di euro, rimasto tale anche nell’ultimo aggiornamento della Serie A.
Poco sotto sono arrivati Gianluigi Donnarumma, fra i pali del Milan a 16 anni e con un VdM record personale di 65 Mio. €, Francesco Totti (40 Mio. €) e anche Moise Kean, un tempo da incompiuto alla Juventus, un presente da leader alla Fiorentina ma con la prima da titolare solo grazie al Verona.
Serie B: i titolari più giovani dagli anni ’90
Talvolta per non lasciare che l’esordio sia solo una bolla di sapone è necessario partire dal basso. Negli ultimi 35 anni quasi 100 under 18 hanno preso parte ad una incontro di Serie B ascoltando il primo fischio dell’arbitro dentro al rettangolo di gioco. Il più giovane è sempre Marco Zoro, debutto con la Salernitana a 16 anni, 5 mesi e 15 giorni, sei mesi in più di Valeri Bozhinov, che fece lo stesso con il Lecce. In mezzo a loro solo due italiani all’esordio prima del 17° anno: Tommaso Mancini (2021) e Giuseppe Colucci (1997).
Nomi più o altrettanto conosciuti non mancano. Si va da Daniele Adani e Massimo Ambrosini, volti della tv sportiva italiana e tre decadi fa titolari rispettivamente con Modena e Cesena, fino ad Alessandro Del Piero, un tempo scommessa del Vicenza come Paolo Zanetti, e Sandro Tonali e Andrea Pirlo. Per quest’ultimi due fu Brescia il punto di partenza, città che più volte ha usato la Cadetteria per testare subito minorenni promettenti (Hamsik, Bonera, Leali, Cerci).