Stranieri in Serie A: minuti e gol

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Inter, tutto sugli over30 

Stranieri in Serie A: minuti e gol

©IMAGO

Maignan sbarra la via del gol, Guendouzi e Koné arpionano palloni a raffica, Thuram toglie punti di riferimento, Pavard entra per congelare il risultato, Hernández festeggia dalla panchina. C’è tanta Serie A di oggi (e di ieri viste le pennellate di Digne e l’abilità nel gioco aereo Rabiot) nella sconfitta dell’Italia in Nations League con tanto di sorpasso in classifica da parte dei transalpini. Per di più a San Siro dove i Blues sono un po’ di casa, specie al Milan.

A dirla tutta da qualche tempo i Rossoneri hanno praticamente tolto l’aggettivo internazionale ai cugini. Secondo club per numero di giocatori stranieri partiti titolari (10) e per Nazioni rappresentate (9) in un match e, in questa prima parte di stagione, anche per percentuale di impiego (91,2%).

Un melting pot che ha pochi eguali nell’attuale campionato: solo l’Udinese ha schierato una percentuale maggiore di stranieri, la più sbilanciata delle big. Basi pensare che le principali rivali alla corsa ai piani alti della classifica non vanno mai oltre il 70%, con la Fiorentina quasi vicina all’equilibrio perfetto (54% italiano, 46% non). Una scelta strategica di mercato che si evince ancor di più se analizzata per fasce d’età.

Se ci si limita agli over 30, il Milan ne ha sfruttati solo un 5% (più alta solo di Lecce (3%) e Juve (2,6%)), contro il 30 dell’Inter, quella che si poggia di più sugli stranieri esperti. Tutti si ribalta se si va a pescare fra i giocatori maturi al punto giusto (dai 23 ai 30), con il Diavolo piega dal vento estero (83,6%), cosa che non accade sull’altra sponda dei Navigli (38,2%) e nella Torino Bianconera (42,7%), più incline a dare spazio ai giovani non italiani (quarta con il 21,9%, contro il 4,4% dell’Inter e il 6,8% della Fiorentina, ultima e penultima).

Gol stranieri in Serie A: chi ne fa di più

La speranza, però, è sempre la stessa: ottenere vantaggi. E se si parla di gol, Fonseca non può far altro che affidarsi alle qualità di chi viene da oltre le Alpi e i mari. Il 95% dei gol che ha potuto festeggiare, infatti, è di marca straniera. Solo Torino e Lecce hanno fatto a meno delle marcature di casa, senza gol azzurri in tabellino.

Il massimo del Made in Italy lo mostra il Genoa con il 77,8% dei gol italiani e la speranza di aumentare il numero con l’ultimo arrivato, Mario Balotelli. Anche perché sono poche le società che segnano con gli over, qualunque sia la provenienza, vedi lo zero percento di Juventus, Lecce e Bologna. Un equilibrio al rovescio rispetto a quello trovato da Conte al Napoli, con il 21,1% di gol per italiani (1°) e stranieri (6°) ultratrentenni.



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