Per acquisto cartellini
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Se, citando un vecchio testo di Rodari musicato da Endrigo e Bacalov, per fare un tavolo ci vuole il legno, lo stesso assioma non regge sempre e comunque nel mondo del calcio. E, parafrasando, i soldi non fanno sempre una squadra… vincente. Lo dimostra il Chelsea, passato da due anni nelle mani di Todd Boehly, generose ma ancora senza trofei da afferrare. I Blues si ripresentano ai nastri di partenza nuovamente con la rosa più costosa al mondo, l’unica sopra il miliardo di spesa, conteggiando i cartellini di tutti gli elementi a disposizione per la prima squadra.
Le squadre più costose al mondo
I londinesi non detengono il primato negativo fra costo e valore del parco giocatori solo perché peggio ha fatto l’Al-Hilal: -230 milioni di euro e una delle 30 formazioni (sulle 500 più costose ad oggi) incapaci di pagare almeno quanto il valore delle proprie scelte di mercato. Fra le squadre <<no>> troviamo altre saudite (Al-Nassr, Al-Ittihad, Al-Ahli, Al-Qadsiah) e due italiane, Sassuolo (-17,15 Mio. €) e Juventus (-9,5 Mio. €), quest’ultima prezzata oltre l’etichetta del Bayern Monaco (591,15 i Bianconeri, 511 i bavaresi). Lo stesso club di Neymar e Milinkovic-Savic raggranella quasi 500 milioni di costi di tesseramento, risultando la prima extra-europea della classifica e davanti a squadre con un certo blasone come Atlético Madrid, Barcellona, Milan e Inter.
Serie A 2024-25
Costo rose
Tutte le squadre
I nerazzurri, solo ventitreesimi, ballano fra Nottingham Forest e Bournemouth ma sono anche fra i massimi sponsor del principio di massima resa con minima spesa. Solo altre cinque formazioni al mondo possono vantare un valore di rosa più alto del costo di creazione della stessa e fra queste figura l’Arsenal ma non il Manchester City, fra gli ostacoli di Champions League degli Inzaghi Boys.
Differenza valore e costo rose mondiali
Durissimi proprio perché hanno tra le proprie fila gioielli pagati fior fior di quattrini, quasi la quotidianità per le formazioni di Premier League. Sette delle prime otto più care sono inglesi e anche realtà che ad inizio estate sono state a rischio sanzioni (secondo le regole per la sostenibilità) hanno tenuto il portafoglio sempre pronto. È il caso dell’Aston Villa, privatasi di Douglas Luiz e Moussa Diaby, ma tornata prepotentemente sul mercato dopo aver arginato la falla. Morale della favola? 176,2 milioni di euro versati in una sola sessione e un costo rosa da 438 Mio. €, solo 30 milioni in meno del totale fra Borussia Dortmund e Bayer Leverkusen, ultime due finaliste, sconfitte, di UCL e Europa League.
