Debuttanti in A
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Con un colpo di spugna Fabio Pecchia è stato cancellato dalla lavagna tattica parmense, mentre il nuovo allenatore dei Ducali diventava a tarda sera una suggestione, ora reale. Cristian Chivu è il nuovo allenatore gialloblù, uno dei pochi (o dei tanti) che sono passati direttamente dal campo giocato o da panchine dilettantistiche o giovanili alle panchine più prestigiose del calcio italiano.
Allenatori esordienti in Serie A
Dopo la Primavera di quell’Inter che è stata la sua casa ai tempi del Triplete al Parma, con un solo obiettivo stagionale: la salvezza. E magari la riconferma, cosa non affatto scontata quando si parla di debuttanti assoluti, su cui sibillano i sussurri del dubbio. Li hanno conosciuti anche da un lato Raffaele Palladino, promosso dalla primavera al Monza dei grandi dopo un avvio disastroso in campionato e subito vincente contro la Juventus, e Salvatore Bocchetti, dall’altro lato ancora alla ricerca di una postazione salda e già a due esoneri precoci su due.
Tra corsi e ricorsi, come scordare Roberto Mancini, vice alla Lazio, poi maturato alla Fiorentina, con 6 club allenati e due Nazionali, Sinisa Mihajlovic, scomparso prematuramente ma con un segno indelebile lasciato nel calcio odierno, o Andrea Stramaccioni, dalla Youth League all’Inter per desiderio di Moratti, o ancora Vincenzo Montella, figliol prodigo romanista chiamato in causa dai giallorossi nel momento del bisogno. In tutto ciò, c’è stato anche il periodo in cui in casa Milan si cercava di replicare il colpaccio Guardiola del Barça, prima con Leonardo, poi con Filippo Inzaghi, Clarence Seedorf e Cristian Brocchi.
Non sempre i piani vanno come ci si aspettava, in questa sequela di nomi rossoneri non c’è stato grande seguito di risultati, compreso Filippo Inzaghi che riesce a trovare grandi risultati in Cadetteria, per poi non confermarsi in Serie A, laddove invece il fratello Simone ha esordito prima ad interim con la Lazio, per poi venire promosso definitivamente da Lotito dopo il no di Bielsa. Sliding doors che hanno portato il fratello minore al comando dei rivali dell’Inter come uno dei più giovani e vincenti allenatori italiani. Quello che vogliono diventare anche Thiago Motta e Andrea Pirlo e, perché no, anche Chivu, ora chiamato alla prima impresa di carriera.
